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Italia, un paese a corto di gas. Nel settore elettrico 4 miliardi di risparmi dalla concorrenza

di Nicoletta Cottone

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5 luglio 2007

L'Italia è a corto di gas e nel settore elettrico il monopolio rischia di diventare un cartello. «Si sta passando da una situazione in cui era possibile l'esercizio di potere di mercato unilaterale in tutte le zone del Paese (da parte di Enel), ad un modello in cui forme di collaborazione, anche tacite, di alcuni operatori potrebbero condizionare gli esiti di mercato». Lo ha detto Alessandro Ortis, presidente dell'Authority per l'energia e il gas, nel corso della relazione annuale sullo stato dei servizi alla Camera dei deputati.

Nel settore elettrico la capacità produttiva, pur avendo raggiunto un discreto margine di riserva, è insufficiente a garantire piena sicurezza e competizione. Nonostante un andamento dei prezzi offuscato dall'impennata di petrolio e metano, però, si sono registrati recuperi di efficienza che si sono tradotti in 4 miliardi di euro l'anno di risparmi per Italia. Sono, invece, di 5 miliardi di euro gli extra costi che pesano sulle bollette delle famiglie e incidono per il 13% sul prezzo medio finale per le famiglie. Anche nel settore del gas, dove è assente la concorrenza e gli investimenti sono stati tardivi, l'offerta è al di sotto di quella necessaria a garantire un accettabile livello di sicurezza: sono necessari investimenti in rigassificatori, gasdotti e stoccaggi.

A pagare sono stati i consumatori che hanno dovuto subire quasi integralmente gli aumenti dei prezzi internazionali. I prezzi di luce e gas sono scesi nel primo semestre di quest'anno rispetto al corrispondente periodo del 2006, rispettivamente dello 0,4% e del 5,6%, ma nel periodo gennaio 2006-gennaio 2007 i prezzi erano aumentati, rispettivamente del 13,6% e del 6,8 per cento. Tradotto in cifre per la famiglia tipo il calo dei primi sei mesi del 2007 rappresenta un risparmio di 419 euro l'anno per l'energia elettrica e di 54 euro l'anno per il gas. In vista dell'appuntamento del 1° luglio è stata messa a punto una riforma tariffaria temporanea per il settore domestico, per fare in modo che le famiglie traggano benefici dall'apertura del mercato.

Gli utenti italiani che hanno un consumo più basso sostengono prezzi, al netto delle imposte, inferiori a quelli prevalenti in Europa, mentre per le classi di consumo più elevate i prezzi applicati in Italia sono al di sopra dei valori registrati in Europa. Le imprese italiane risultano, invece, penalizzate rispetto ai prezzi pagati dagli industriali francesi, spagnoli e inglesi rispetto a tutte le tipologie di consumo, mentre pagano prezzi inferiori rispetto alle imprese tedesche per le tipologie con consumi più bassi.

In assenza di nucleare e con un modesto utilizzo di carbone i prezzi dell'energia sono condizionati da quelli del gas, tanto che il peso del gas nella produzione totale di energia è passato dal 35% del 2002 al 50% del 2006. «Tutto ciò - sottolinea Ortis - ha sicuramente contributo a innalzare i costi per i produttori e la bolletta per il consumatore finale».


L'Authority chiede al Parlamento l'abrogazione degli oneri parafiscali introdotti dalle Finanziarie 2005 e 2006 e l'abrogazione dell'Iva applicata impropriamente sugli oneri fiscali e parafiscali. Sul fronte degli oneri di sistema, come le agevolazioni per alcune grandi imprese come le Ferrovie dello Stato, è urgente, secondo Ortis, «una riflessione sulla loro allocazione al sistema elettrico piuttosto che sulla fiscalità generale».

L'Europa, ha spiegato Ortis, dovrebbe superare protezionismi e barriere nazionali, accelerando liberalizzazioni, concorrenza, armonizzazioni e integrazioni. Ancor oggi, infatti, un albero di un bosco svizzero (settembre 2003) o una nave in un fiume tedesco (novembre 2006) possono provocare un black out fino alla Puglia e tensioni politiche, come quella fra Ucraina e Russia del gennaio 2006, possono mettere in crisi le forniture del nostro Paese. Necessario completare rapidamente il recepimento delle direttive Ue con una rapida conversione del decreto legge 73/2007 per l'avvio dell'apertura del mercato elettrico.

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