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I nuovi «signori» dell'energia

di Jacopo Giliberto

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5 settembre 2007


La giapponese Sharp è forse l'azienda che – in prima persona o in via indiretta – è il simbolo dell'energia fotovoltaica in Italia. I pannelli solari sono richiestissimi in mezzo mondo e anche in Italia il business è decollato di colpo con i nuovi incentivi del "conto energia". Così il colosso si prepara a completare in Giappone, con un investimento da oltre 2,5 miliardi di euro, uno stabilimento "monstre" integrato che, partendo da quarzo e silicio, fra tre anni produrrà non solamente schermi a cristalli liquidi ma anche pannelli solari pari a mille megawatt l'anno: metà del mercato mondiale. Gli altri non restano a guardare, e si attivano con investimenti produttivi importanti. È il caso della Bp Solar, società fotovoltaica della compagnia petrolifera londinese, che in Spagna fra tre anni avvierà lo stabilimento che potrebbe essere il più grande d'Europa, capace di produrre pannelli solari pari a mille megawatt contro l'attuale capacità di 300 megawatt. E quando si mettono in movimento i grandi, quando si annuncia un'offerta di celle solari al silicio superiore alla domanda, si sa già che il prezzo per i consumatori è destinato a scendere. Sono queste alcune delle indicazioni emerse ieri all'European photovoltaic solar energy conference and exhibition, la principale rassegna europea in corso quest'anno alla Fiera di Milano.
Chi sono i grandi del mercato fotovoltaico in Italia? Il settore è molto frammentato, con aziende di antica nobiltà tecnologicae imprenditoriale e imprese più fresche, ricche di voglia di innovare. Ci sono le multinazionali che producono le celle nere di silicio, centinaia di aziende che allestiscono i pannelli e forniscono inverter ed elettronica, migliaia di istallatori che allestiscono sul tetto della casa o sul capannoneindustriale la minicentrale solare. L'elenco dei nomi più rappresentativi è di per sé ingiusto perché deve lasciare fuori molte esperienze di prim'ordine. Ecco una scelta,appunto ingiustaperché non dà l'idea del mercato che si evolve con velocità quotidiana: tra i produttori di celle fotovoltaiche, la Sharp e la Bp Solar. Tra gli innovatori, la tedesca Q-Cells. Per gli insiemisti, cioè quelli che forniscono chiavi-inmano le minicentrali, l'italiana Red2002. Per le nuove tecnologie a concentrazione solare, la statunitense Solfocus.
«A fine anno la domanda italiana di pannelli solari potrà raggiungere i 100 megawatt. Un'enormità,dieci volte le istallazioni dell'anno scorso, venti volte rispetto al 2005. Per questo motivo – commenta Alex Sorokin, uno dei più accreditati esperti del settore – si stanno rovesciando in questi mesi graduatorie che sembravano immutate».
La Bp Solar ha perso la posizione del 20-25% del mercato italiano ma Gianni Chianetta, da poco tempo a capo della divisione solare della Bp in Italia (che presto in questo mercato in rivoluzione potrebbe diventare una filiale autonoma) programma un recupero rapido per ricollocarsi a fianco della Sharp. Acquista un ruolo sempre più forte la tedesca Q-Cells fondata e guidata da Anton Milner, che punta molto sull'innovazione: dai reparti della ricerca si passa direttamente alla linea produttiva, anticipando le tendenze del mercato. La tecnologia più trendy è quella del cosiddetto film sottile, ma quella più avanzata, afferma Nancy Hartsoch della statunitense Solfocus, è la concentrazione: specchi e lenti potenziano la luce del sole su celle minuscole di silicio oppure – come nel caso della Solfocus – di germanio. Il rendimento raddoppia e, assicura la Hartsoch, in pochi anni i pannelli a concentrazione saranno tanto competitivi quanto le fonti convenzionali d'energia, «perfino carbone, petrolio e nucleare ».
Ci sono poi gli insiemisti: «A dispetto delle semplificazioni, troppo stesso nel settore fotovoltaico la complessità burocratica manda in fumo investimenti importanti. Per questo sta crescendo la figura del "system integrator" – commenta Domenico Inglieri, amministratore delegato della Red2002 – che trasforma in progetto l'idea del cliente, che contatta i vari fornitori e l'impresa di montaggio e che si occupa dei mille tranelli delle carte».

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