«Nella parte sulla previdenza il ddl sul Protocollo welfare non rispetta il testo originario: ne dovrenmo ridiscutere con il Governo e le imprese». Gugliemo Epifani, segretario generale della Cgil, in una intervista che comparirà domani su Il Sole 24 Ore apre un nuovo fronte dopo l'ok in Consiglio dei ministri al disegno di legge attuativo del Procollo. «Mi domando perchè siano necessarie 13 deleghe attuative e perchè non sia mai prevista la formulazione consuenta "sentite le parti sociali". Non ci sono tempi certi sulle finestre di anzianità e vecchiaia e nemmeno sui lavori usuranti. Perchè, poi, è sparito il riferimento del 60% per il tasso di sostituzione (rapporto tra pensione e ultimo stipendio ndr) per le nuove generazioni?». Epifani continua: «Il Procollo prevedeva che si arrivasse alla razionalizzazione degli enti e, in caso di mancato obiettivo, un innalzamento degli oneri contributivi per evitare scompensi finanziari. Ora il ddl prevede il contrario: prima gli aumenti poi, in caso di razionalizzazione degli enti, uno sconto successivo. Spero sia solo frutto di una applicazione burocratica del testo dell'accordo, ma ne dovremo riparlare».