Sul pubblico impiego c'è «una drammatizzazione ingiustificata. Posso essere del tutto rassicurante». Non vede particolari problemi nel rinnovo del contratto degli statali il ministro dell'Economia Padoa-Schioppa, rispondendo alle domande dei parlamentari durante l'audizione sulla Finanziaria davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato. «Stiamo ancora completando la contrattazione per il biennio 2006-2007; per il 2008-2010, se si rispetterà la triennalizzazione, come mi auguro, certamente le risorse ci saranno», afferma il ministro, che ribadisce anche l'avvenuto risanamento dei conti pubblici grazie al recupero dell'evasione fiscale. Ora, per il titolare di Via XX Settembre, è urgente procedere alla riduzione della spesa pubblica, un capitolo sul quale «forse non si è ancora riusciti a fare abbastanza», oltre che continuare nella redistribuzione del reddito già cominciata.
La Finanziaria sarà snella, sostiene Padoa-Schioppa, poichè molto è stato fatto con la manovra dello scorso anno: «È più snella, trasparente e leggibile; comincia a diminuire la pressione fiscale; restituisce i dividendi della lotta all'evasione per casa, non autosufficienti e fasce deboli; agisce sulla fiscalità delle imprese; applica il protocollo sul Welfare; investe sulle infrastrutture; riduce i costi della politica; dà maggiori aiuti ai Paesi in via di sviluppo e continua la riqualificazione della spesa». Inoltre, secondo il ministro, dovrebbe aiutare i giovani a costruirsi un futuro, incentivandoli a lasciare la casa dei genitori e a perseguire i propri obiettivi personali. Con le misure previste dalla Finanziaria di sostegno per i giovani in affitto «mandiamo i "bamboccioni" fuori di casa», spiega Padoa-Schioppa con una battuta.
Sull'Ici Padoa-Schioppa rassicura i contribuenti, affermando che «i Comuni non hanno nessun motivo per aumentare i loro tributi per compensare il mancato gettito che deriva dagli sgravi Ici verranno completamente reintegrati». «Diverso è il discorso sugli estimi - sottolinea il ministro - è giusto rivederli, ma è un'operazione che seguirà il suo corso e non è correlata con l'Ici».
Con sicurezza, sostiene il ministro, il Paese può tornare a presentarsi a testa alta in sede europea, anche se con il debito dell'Italia «non si può mai stare tranquilli». Poi, una punta di rammarico: «Se non avessimo interrotto il cammino intrapreso negli anni '90 e non avessimo azzerato l'avanzo primario - sostiene Padoa-Schioppa - oggi saremmo più o meno come il Belgio, con un debito all'80% del Pil». (M. Do.)