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Ecco i punti principali dell'accordo sul welfare

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10 ottobre 2007

Previdenza, ammortizzatori sociali, mercato del lavoro, competitività, giovani e donne: l'accordo sul welfare riguarda sei grandi temi, anche se l'attenzione di pensionati e lavoratori si concentra soprattutto sulla parte previdenziale e del mercato del lavoro.


Ecco ribaditi, in estrema sintesi, i punti principali del protocollo firmato il 23 luglio scorso che dovrebbe essere trasformato dal Governo in un disegno di legge già venerdì prossimo quando è atteso sia presentato in Consiglio dei Ministri:

- Dallo scalone agli scalini: nel 2008 si andrà in pensione di anzianità da lavoratori dipendenti a 58 anni di età e 35 di contributi invece dei 60 previsti dalla legge Maroni. Negli anni successivi l'età media aumenterà fino ad arrivare nel 2013 a «quota 97» tra età e contributi con un'età minima di 61 anni.


- Quattordicesima per pensioni basse: i pensionati con più di 64 anni e redditi non superiori a 8.504 euro annui riceveranno un'erogazione supplementare la cui entità sarà legata agli anni di contributi versati (sarà più alta se i contributi sono da lavoro dipendente).

- Indicizzazione: le pensioni variabili da tre a cinque volte il minimo (fino a 2.180 euro al mese) saranno indicizzate al 100% rispetto all'inflazione (prima era il 90%).

- Lavori usuranti: stanziati 2,52 miliardi di euro per dare la possibilità nei prossimi dieci anni ai lavoratori impegnati in attività usuranti di andare in pensione in anticipo rispetto ai nuovi requisiti. Il tetto per queste uscite è fissato in 5.000 unità l'anno (l'abolizione di questo limite è una delle richieste della sinistra radicale).

- Coefficienti di trasformazione: i nuovi coefficienti (rivisti al ribasso ma ancora non applicati) si applicheranno dal 2010 e poi si rivedranno ogni tre anni. Ci sarà una commissione per proporre modifiche che tutelino le pensioni più basse e le carriere discontinue.

- Parasubordinati: aumenteranno i contributi di un punto l'anno per i prossimi tre anni (ora sono al 23%).

- Aumento indennità disoccupazione: l'indennità di disoccupazione sarà portata al 60% della retribuzione per i primi sei mesi, al 50% dal settimo all'ottavo mese e al 40% per i mesi successivi (dopo gli otto mesi per gli over 50).

- Contratto a termine: i contratti a termine con lo stesso lavoratore non possono superare i tre anni comprensivi di proroghe e rinnovi. Ogni eventuale successivo contratto deve essere stipulato presso la direzione provinciale del lavoro con l'assistenza di un rappresentante sindacale. La sinistra chiede che rinnovi oltre i tre anni non siano comunque possibili.

- Straordinari: sarà abolita la contribuzione aggiuntiva sulle ore di lavoro straordinario introdotta dalla Finanziaria 1996 (anche su questo c'è l'opposizione della sinistra della maggioranza).

- Detassazione premio risultato: L'accordo prevede uno stanziamento di 150 milioni per la detassazione di «quote» del premio di risultato eventualmente erogato dall'azienda.

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