La crisi dei mutui subprime, ossia i mutui ad alto rischio di insolvenza, che è scoppiata l'estate scorsa negli Stati Uniti, è ormai uscita dai confini americani. Il boato è stato forte e da tempo anche in Italia si stavano riscontrando i primi segnali di allerta. Soprattutto per via di un mercato immobiliare che nel suon complesso è più debole di qualche mese fa.
E' quanto ha sottolineato oggi Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, istituto indipendente di analisi del mercato immobiliare. In Italia i primi effetti di questo vento di crisi sul mercato dei mutui penalizza la fascia intermedia, ossia gli acquirenti che puntano ad appartamenti sotto i 200.000 euro: coppie di giovani e immigrati. Si stima che vi siano circa 3 milioni di persone o famiglie che cercano di comprare, tra cui 2 milioni di immigrati, 300.000 studenti fuori sede e 100.000 anziani che desiderano passare a case più economiche.
La fetta di mercato relativa a queste categorie però era pari a giugno al 60% delle compravendite totali, oggi al 40%. Un dato significativo, che mostra come le categorie più dipendenti dal mutuo oggi comprano meno. Un dato che si rileva anche, come spiegato da una copertina di Casa e Case del 6 ottobre scorso, dalla riduzione delle vendite nei cantieri delle nuove costruzioni. Per gli operatori del settore i segnali per il futuro non sono rosei. A pagare un rallentamento dei contratti sono soprattutto le aree periferiche delle grandi città. Almeno a sentire Aldo Buttini, consigliere delegato della Pizzarotti di Parma, una delle principali imprese di costruzione italiane. Le vendite in Lombardia? In calo. In Toscana? Così così. A Parma? Leggera diminuzione.
A segnalare che è proprio la fascia meno abbiente che soffre, anche della maggiore rigidità delle banche nell'erogare i mutui. Breglia spiega che siamo tornati alla situazione di dieci anni fa, al momento in cui sostanzialmente il boom del mercato immobiliare è partito. Cosa aspettarsi quindi per il futuro? La crisi si ripercuote necessariamente sul livello dei prezzi che in termini assoluti non sono scesi ma maggiori sono le agevolazioni di pagamento e qualche volta si arriva regalare il box per invogliare all'acquisto.
Come riportava la copertina di Casa e Case è del 5-10% il calo previsto dell'attività. Per Giuseppe Venturelli, presidente di Federabitazione- Confcooperative, dopo tre anni in cui l'attività era stata costante è in atto un rallentamento, con le solite eccezioni rappresentate, per esempio nell'hinterland milanese, dalle zone di Assago e Buccinasco dove si vende tutto subito.