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Famiglie prudenti nelle spese natalizie, consumi deboli. Aumentano spese fisse e tasse

di Claudio Tucci

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30 novembre 2007

Famiglie italiane sempre più prudenti nelle spese, consumi deboli, ma in linea con quelli degli ultimi anni. Aumenta la quota delle cosiddette spese obbligatorie (soprattutto affitti, utenze e carburante) sul totale dei consumi, passata dal 20,4% del 1970 al 28,1% del 2007. In calo, invece, la quota dei consumi liberi, con una compressione, ormai strutturale, che ne ha ridotto l'incidenza sulla spesa totale, passando, dal 1970 a oggi, dal 59% al 41,7 per cento. Questa la previsione dei consumi degli italiani nel mese di dicembre 2007, elaborata dall'ufficio Studi di Confcommercio. I risultati registrati, spiegano da Confcommercio, dipendono dal processo di riduzione del numero medio dei componenti familiari nel nostro Paese, che sostiene l'incremento delle spese obbligatorie pro capite e, quindi, in aggregato, a discapito dei liberi consumi.

Nel prossimo Natale, poi, per oltre tre quarti delle famiglie italiane, le "tredicesime" al lordo delle imposte, ammonteranno a circa 51 miliardi di euro, il 2,9% in più del 2006. La quota di tredicesime, al netto di imposte e contributi, e quindi disponibile per le famiglie, ammonta a circa 36,6 miliardi di euro. Di questa parte di reddito aggiuntivo, al risparmio, sarà destinato circa 11,8 miliardi di euro, mentre i restanti 24,7 miliardi di euro si ripartiranno tra spese per gli acquisti presso i negozi (poco meno di 14 miliardi di euro), viaggi, vacanze e cenoni fuori casa (intorno ai 3,4 miliardi di euro), oltre che per fronteggiare spese una tantum di varia natura (circa 7,5 miliardi).

Nonostante il clima di incertezza e di prudenza, le famiglie italiane non rinunciano ai pacchi di Babbo Natale. Sotto l'albero ci saranno, comunque, più tecnologia e prodotti alimentari, meno libri e abbigliamento. Rispetto, infatti, alle festività natalzie 2006, aumenta l'acquisto di prodotti tecnologici (+0,5%) e alimentari (+0,4%), mentre registrano cali libri (-0,6%) e abbigliamento, calzature e pelletteria (-0,1 per cento). Un format di spese caratterizzato da una certa autonomia nei confronti del ciclo economico di bassa crescita. L'effetto Natale porterà gli italiani a spendere in maggiori consumi quasi 18 miliardi di euro: 750 euro, la spesa media aggiuntiva di una famiglia per effetto della "tredicesima".

Gli acquisti si concentreranno per oltre il 40% sui prodotti alimentari, in lieve aumento rispetto al 2006, mentre meno del 13% sarà assorbito da articoli da abbigliamento, calzature pelletteria. Il restante 46%, circa, si ripartirà, principalmente, tra articoli di arredamento, prodotti di profumeria, libri e abbonamenti a riviste, giochi e giocattoli. Una curiosità in gioelleria: orecchini lunghi e bracciali con ciondoli saranno i best seller delle festività 2007.

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