ILSOLE24ORE.COM > Notizie Economia e Lavoro ARCHIVIO

La lobby potente che l'Unione non vuole scalfire

di Giorgio Santilli

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
6 Dicembre 2007

Per la politica locale le spa pubbliche sono vere casseforti: fanno un fatturato crescente, garantiscono poltrone, difendono l'occupazione anche quando è eccedente, effettuano investimenti e distribuiscono appalti, risultano utilissime come leve per tenere sotto controllo mercati ad alta sensibilità politica, come quelle dei servizi pubblici. A controllare questo impero sterminato sono in prevalenza i Comuni ed è noto che nelle amministrazioni locali la prevalenza del colore al governo sia quello del centro-sinistra. Si aggiunga che questo mondo, già vasto per tradizione, ha avuto un boom straordinario negli ultimi 3-4 anni: le spa controllate dagli enti locali (aderenti alla Confservizi) sono passate da 405 a 889 nel triennio 2004-2006, il fatturato è esploso fino a 36 miliardi, mentre gli investimenti hanno registrato ritmi di crescita annua media del 10-12%.
Questa espansione spiega bene perché il Governo di centro-sinistra non riesca a (o non voglia) fare una buona riforma di liberalizzazione dei servizi pubblici locali, distinguendo una volta per tutte le funzioni pubbliche di programmazione e regolazione di questi mercati da quelle di erogazione dei servizi, che andrebbero affidate al mercato, alla concorrenza, al confronto fra imprese in modo da assegnare la gestione a chi offre le tariffe più basse, la qualità migliore, gli investimenti rivolti al cittadino e all'utente e non a perpetrare il proprio monopolio.
Questo intreccio è sufficiente a spiegare perché da diciotto mesi il Ddl Lanzillotta vegeti al Senato senza fare un passo. E perché è destinato a fallire anche il tentativo di inserire la riforma nella Finanziaria 2008. È bastato al Governo depositare l'emendamento Lanzillotta per scatenare tutte le resistenze possibili: quelle delle stesse aziende e dei loro proprietari, i sindaci, stretti non da oggi in un asse che, in fatto di regolazione delle public utilities, rappresenta quanto di più conservatore esista in Italia. Nella maggioranza hanno trovato ampie sponde in Parlamento, dalla "cosa rossa" a qualche centrista sempre in cerca del "meglio". Anche i padri delle liberalizzazioni – come Bersani e Prodi – non hanno mai speso molte parole a difesa di questa riforma, segno che la matassa è difficile da sciogliere.
Lezioni in materia non possono venire neanche dal centro-destra. Pierferdinando Casini, per esempio, che dice di fare di questa riforma una priorità, anche per tirare negli stinchi della maggioranza, non ricorda che la peggiore norma di questi ultimi anni – quella che ha rilanciato i monopoli legittimando l'affidamento in house – viene da una proposta del presidente Udc, Rocco Buttiglione, che la fece inserire nel decreto legge 269/2003 all'articolo 14: peggio di una analoga norma Bossi-Tremonti della Finanziaria 2002 (articolo 35), consentì ai Comuni di confermare la gestione dei servizi alle proprie società, aggirando le gare in deroga alle norme Ue. La beffa è che la norma fu proposta con la motivazione di evitare una procedura di infrazione Ue. Quella norma servì anche a Walter Veltroni a confermare per ben sette anni il servizio in house a Trambus, azienda romana del trasporto pubblico locale, nonostante le gare svolte da Rutelli e Walter Tocci avessero dimostrato che è possibile (affidando pezzi di rete ad altri operatori) strappare costi/chilometro più bassi.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
6 maggio 2010
6 maggio 2010
6 maggio 2010
6 aprile 2010
6 maggio 2010
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-