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Il preammortamento, un onere da evitare

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17 novembre 2007


A volte pochi dettagli possono fare la differenza nella strada verso la ricerca del mutuo perfetto. Fra questi, non vanno trascurati gli interessi che maturano durante il periodo di preammortamento. Si tratta di una quota di interessi a carico del cliente calcolata nell'intervallo di tempo che va tra la data della stipula fino alla fine del mese.

Questo perché, per esigenze di contabilità, la maggior parte delle banche tende a far partire il conteggio del piano di ammortamento a partire dal primo giorno del mese. Quindi, se la sottoscrizione avviene in un giorno diverso, il mutuatario versa una quota interessi aggiuntiva che viene inglobata nella prima rata. Ad esempio, su un mutuo di 200mila euro, al tasso del 5%, una stipula effettuata il quinto giorno del mese equivale a 25 giorni di "scoperto", ovvero 684 euro in più. Se poi l'istituto decide di allungare questa data, si superano agevolmente i mille euro. «In media per ciascun mutuo ci sono 15 giorni di preammortamento - spiega Anna Vizzari, esperta di credito per Altroconsumo -.

Il problema è che spesso questa spesa, anche se indicata nei contratti, non viene presentata in modo chiaro al cliente in fase preliminare». Considerando che in Italia la media degli importi erogati nel 2007 è di 125mila euro, 15 giorni di interessi "tecnici" equivalgono a una spesa di 256 euro per mutuo. Un costo implicito perché non incluso nell'Indicatore sintetico di costo, il parametro che comprende tutti gli oneri del prestito. «Sarebbe preferibile concordare con la banca la data della stipula a ridosso della fine del mese in modo tale da abbattere questa spesa», sottolinea Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline.it.

Diverso è invece il preammortamento finanziario, che ricorre nei mutui in cui è stabilito un periodo di tempo (in genere fino a 5 anni) in cui si versano solo interessi. Come nel caso del "Mutuo Multiopzione con preammortamento" di Banca Woolwich o del "Mutuo variabile con preammortamento" di Banca popolare di Verona. Questa opzione permette di cominciare a pagare una rata più bassa ma, sulla lunga distanza, rischia di pesare sul bilancio famigliare. Un finanziamento di 125mila euro a 20 anni ai tassi medi attuali costa, però, 20mila euro in più del corrispettivo mutuo in cui si comincia da subito a rimborsare il capitale.

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