Sono serviti 9 mesi e 8 giorni di "passione" per rinnovare il contratto dei metalmeccanici: 10 mesi costellati da numerosi scioperi ed iniziative di lotta. La trattativa inizia infatti nell'aprile scorso: ecco la cronistoria della vertenza.
12 aprile: le segretarie nazionali di Fiom, Fim e Uilm hanno definito l'ipotesi di piattaforma per il rinnovo dei contratti dell'industria metalmeccanica. I punti principali riguardano il mercato del lavoro, con la lotta alla precarietà e quella salariale.
25 maggio: l'assemblea dei 500 esprime un giudizio positivo sulla piattaforma contrattuale ed invita i lavoratori a partecipare al referendum che si terrà a fine maggio.
30 maggio: gli uffici organizzativi di Fim, Fiom e Uilm certificano che è stato superato il quorum necessario per rendere valido il referendum.
1 giugno: i lavoratori metalmeccanici, attraverso il referendum, hanno approvato la piattaforma contrattuale (i sì sono oltre l'88%). Le segreterie nazionali inviano alle controparti la piattaforma rivendicativa chiedendo l'apertura della trattativa. Ufficialmente il contratto scade il 30 giugno.
12 giugno: Federmeccanica convoca i sindacati per il 20 giugno.
20 giugno: incontro interlocutorio, iniziato "senza pregiudiziali", dice la Fiom. Si fissa una nuova riunione a luglio.
26 luglio: vengono calendarizzati gli incontri dopo la pausa estiva, a settembre. Su inquadramento, orario e mercato del lavoro si registrano distanze fra le posizioni sindacali e quelle di Federmeccanica.
18 settembre: anche l'incontro con Unionmeccanica-Confapi con i sindacati naufraga. Lo scoglio sembra essere il modello contrattuale.
27 settembre: le segreteria nazionali di Fiom, Fim e Uilm si dichiarano insoddisfatte dello stato delle trattative con Federmeccanica e chiamano la categoria alla mobilitazione, con un primo sciopero ad ottobre.
25 ottobre: viene fissata per il 30 ottobre una giornata nazionale di lotta per il rinnovo del contratto di lavoro dei metalmeccanici.
26 ottobre: i sindacati dei metalmeccanici bocciano l'iniziativa di alcune aziende private (Fiat, Ilva) di anticipare in busta paga gli aumenti contrattuali. Si tratta di 30 euro mensili comprensivi dell'indennità di vacanza contrattuale.
(Agi)