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Tata lancia "Nano", l'auto più economica del mondo

di Gianni Rusconi

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10 gennaio 2008
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"Una promessa è una promessa". Cinque anni dopo, Ratan Tata, l'uomo simbolo dell'industria indiana e il "deux ex machina" della più importante azienda motoristica del Paese - 7,2 miliardi di dollari il fatturato 2006-2007 e quattro milioni di propri veicoli (auto, camion e bus) circolanti sulle strade indiane – ha vinto la sfida. È riuscito cioè a produrre con la sua Tata Motors (società che ha all'attivo anche una joint venture con Fiat Auto) l'automobile più economica del pianeta, la "People Car"così come la compagnia l'ha definita. Presentata stamane con il nome di battesimo di "Nano" all'Auto Expo di New Delhi, la nuova auto, che sarà commercializzata in India al più tardi entro fine 2008 in tre versioni (una base e due modelli di lusso dotati di aria condizionata), costa a listino 100mila rupie, poco più di 1.720 euro, circa la metà di quello dei modelli più economici attualmente presenti sul mercato indiano. Un prezzo che Mr. Tata promise nel 2003, quando il progetto "Nano" iniziò a prendere corpo e le previste 200.000 vetture che sono alla base del piano industriale della compagnia indiana erano una sorta di miraggio.


Confort superiore alla medie e bassi consumi
Le caratteristiche peculiari con le quali Tata ha tolto i veli a "Nano" sono sostanzialmente due: buona abitabilità nonostante le dimensioni contenute e basso impatto ambientale. Destinata ad ospitare fino a quattro persone a bordo, la "minicar" è equipaggiata con un motore a due cilindri da 623cc a iniezione da 30 cavalli (una delle più piccole utilitarie in vendita negli Usa, la Honda Fit, ne vanta 109), dispone di un portellone posteriore e di quattro porte laterali e le sue dimensioni (3,1 metri di lunghezza per 1,5 di larghezza) sono dell'8% inferiori rispetto a quelle della Maruti 800, di cui però supera lo spazio abitabile del 21%. Dalla sua la nuova minivolume ha anche un sistema di controllo elettronico del motore e, stando a quanto assicura la compagnia, anche ottime doti per quanto riguarda prestazioni (può superare i 100 Km orari) ed efficienza energetica.
Agli scettici che dubitano che la "Nano" risponda alle normative di sicurezza e in materia di emissioni inquinanti, il presidente della Tata ha infatti risposto a muso duro: la "People Car" è costruita con materiali che assicurano livelli di protezione superiori a quelli previste dalle leggi correnti, è conforme alle normative indiane sulle emissioni di diossido di carbonio (Bharat Stage-III) ed è anche in grado di rispettare quelle europee (Euro 4).


Quale mercato per le auto "low cost"?
Pensata, sviluppata e prodotta: il difficile per Ratan Tata e la sua Nano forse viene solo adesso. Saprà reggere e vincere il confronto con le altre minicar attualmente in commercio, che sulla carta vantano prestazioni superiori a quelle della creatura della Tata Motors. Il fatto di arrivare sul mercato con un prezzo (2.500 dollari) di gran lunga inferiore a quello dei concorrenti è sicuramente un vantaggio, che rimarrà tale solo se, come spergiura il suo creatore, la "People Car" dimostrerà di essere compatibile con gli standard di sicurezza e di emissione che in pochi anni dovrebbero entrare in vigore anche in India (vedi per esempio lo standard Euro 4, che nel 2010 verrà adottato dalle grande città del Paese). A tessere le lodi per la lungimiranza commerciale del super imprenditore indiano sono in ogni caso da subito in molti; Daryl T. Rolley, per esempio, capo delle operazioni per il Nord America e l'Asia di Ariba, società che fornisce servizi di "procurement" a vari grandi attori dell'industria automobilistica (oltre a Tata, Bmw, Toyota e molti altri) è convinto che "entro i prossimi 5/10 anni l'intera industria dell'auto sarà rivoltata sottosopra". E questo come effetto di una tendenza che vede tutti o quasi i costruttori impegnati a sviluppare macchine più economiche. Renault e Nissan e la joint venture fra Maruti e Suzuki sono da tempo al lavoro per mettere a punto i piani per la commercializzazioni di auto "very low cost" in India, mentre un colosso come Ford è ormai prossimo ad avviare nel Paese un vero e proprio "hub" di produzione di macchine a basso costo. E parimenti c'è chi invece prevede negli anni a venire una forte espansione dell'export di ingegneri con tutte le competenze necessarie per sviluppare e produrre una vettura come la "Nano", che dal punto di vista costruttivo, stando ai bene informati, è veramente un prodotto al limite dell'essenziale. Ma comunque vada, la promessa mantenuta di Ratan Tata, ha tutta l'aria di essere una svolta importante (se non addirittura epocale) per l'industria automobilistica.

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