Franco Tonni ha 51 anni e si definisce un viadanese doc. A Viadana, 20mila anime in provincia di Mantova, è nato, nel Viadana rugby ha giocato dalla nascita della squadra a cui si lega tutta la sua storia professionale. Prima come giocatore, poi come allenatore del settore giovanile, infine come manager. Oggi è infatti il direttore generale del team che guida il campionato delle superdieci e non dimentica i tempi in cui «c'era solo la passione e ancora non si parlava di stipendi», al punto che è solo dalla stagione 1999-2000 che lavora a tempo pieno per il Viadana. Il rugby è lo sport che è esploso per popolarità e fatturato negli ultimi anni, pur non generando che una parte infinitesima degli interessi che ruotano intorno al calcio, sempre re incontrastato degli sport di squadra, seguito dal basket e dal volley.
Mario Pelucchi di Nomisma, spiega che «nel 2007 il giro d'affari generato dal mondo sportivo è stato di 36 miliardi di euro in cui oltre al business delle squadre dei professionisti è compreso anche tutto l'indotto e cioè i consumi delle famiglie, gli investimenti privati, la spesa degli Enti locali, i consumi della pubblica amministrazione». Oltre un terzo di questa cifra è rappresentata dal calcio.
«Il mondo sportivo ha organigrammi ancora molto snelli, si parla di poche migliaia di dirigenti, ma è arrivato il momento di adeguare la gestione dei club alla crescita e quindi c'è un grande bisogno di manager dello sport – spiega Antonio Marchesi, ex partner di Deloitte, che insegna Management dello sport all'Università di Torino –. La figura che senza dubbio manca è il manager degli impianti sportivi». Molte società infatti li tengono aperti soltanto durante l'evento, dimenticando «quale importante fonte di entrate potrebbero diventare facendone un luogo di svago e ricreazione con negozi, bar, ristoranti e centro sportivo aperto al pubblico anche prima e dopo l'evento». Uscendo dai club c'è tutto un pullulare «di società che fanno sponsorizzazioni e organizzano eventi – continua Marchesi – e necessitano di interlocutori capaci di gestire le iniziative in collaborazione con i club». Se per il calcio l'organigramma è già da tempo complesso e dettagliato, non è così per i team delle altre discipline che si stanno preparando a una gestione più manageriale. Un contributo importante è arrivato dai master e dai corsi nati negli ultimi dieci anni, tra cui l'ultimo è quello del Coni e della Luiss (si veda infografica sotto). «La lungimiranza ci impone una gestione strutturata dove la specializzazione sarà sempre più importante – spiega Tonni –. Al Viadana adesso ogni dirigente ha almeno tre o quattro mansioni, ma col tempo servirà una maggiore distinzione dei ruoli». Per Massimo Mezzaroma, 36 anni, presidente della M Roma Volley la provenienza dallo sport «non costituisce necessariamente un vantaggio». In quattro mesi, soltanto in parte attingendo alla vecchia Piaggio, Mezzaroma ha costruito una squadra di 25 persone che vanno dai professionisti che allestiscono il campo fino al general manager. «Questa è stata la difficoltà più grande perché se gli atleti non mancano, i dirigenti e gli allenatori sì e per di più l'offerta formativa è ancora carente», continua Mezzaroma che nella scelta dei suoi collaboratori si lascia guidare «da un criterio umano come è accaduto con il general manager della squadra che è un romano, in passato finito a Perugia per il fallimento del progetto romano del volley, quello della Piaggio, ma con una grande voglia di tornare e di rivincita. Mi hanno convinto le sue capacità manageriali, lo stile, il modo di parlare ai giocatori e ai collaboratori e soprattutto l'approccio verso la città di Roma».
Dell'importanza del rapporto con la città parla anche Ferdinando Minucci, direttore generale di Mens Sana Montepaschi Basket che considera la senesità «un valore aggiunto molto importante. Lo spirito di appartenenza nello sport serve perché il manager di un club è atipico. Subisce forti pressioni dall'esterno e non può prescindere dal rapporto con la tifoseria e con i giocatori e dall'opinione pubblica. In queste circostanze avere un forte spirito di appartenenza è fondamentale per sopravvivere». Ex giocatore di volley, 54 anni, un passato come dirigente in una radio e televisione locali, Minucci è da 15 anni alla Mens Sana dove ha cercato di costruire «una squadra di collaboratori professionisti perché il manager tradizionale, cresciuto in casa, non è più al passo con i tempi. I numeri da gestire sono diventati troppo grandi e le organizzazioni sempre più complesse».
GLI ATENEI DELLO SPORT
Alla managerializzazione dello sport hanno fortemente contribuito i master nati negli ultimi dieci anni per rispondere a un'esigenza delle società sportive. Da nord a sud stanno formando la nuova classe di manager sportivi; uno dei primi è stato il master dell'Università di San Marino e di Bologna, l'ultimo è quello della scuola dello sport del Coni e della Luiss di Roma.
Cattolica
Management e gestione delle attività e delle strutture motorio-sportive è un master di primo livello
Luiss-Coni
Management dello sport è alla prima edizione ed è rivolto ai professionisti del settore e a coloro che vogliono operare in organizzazioni sportive
Ca' Foscari-Gruppo Benetton
Strategie per il business dello sport è il master che si tiene alla Ghirada di Treviso con la collaborazione di 70 aziende, enti e società sportive
Lumsa
Diritto ed economia dello sport fornisce conoscenze e competenze a manager e dirigenti di società e istituzioni sportive
Bologna-San Marino
Strategia e pianificazione delle organizzazioni e degli eventi sportivi è stato uno dei primi master di management dello sport
Sda Bocconi-Fifa
International master in management, law and humanities of sport è organizzato in collaborazione tra Sda e Fifa.
Tor Vergata
Economia e Gestione dello sport è un master di secondo livello focalizzato su marketing, comunicazione, eventi, sponsorizzazioni
Bicocca
Organizzazione e sociologia dello sport è un master di II livello che analizza le strategie e gli aspetti socioeconomici e manageriali
Mip - Sole-24 Ore
Sport Business Management fornisce strumenti, logiche e modelli di marketing e comunicazione applicati allo sport