La spesa resta sotto controllo, non è scattato il "ciclo elettorale". Timore per le entrate nei prossimi mesi
In primo luogo le entrate, ma anche le spese - in linea con le previsioni - sono all'origine dell'eccellente risultato dei conti di cassa a marzo. Il fabbisogno del settore statale si è fermato a 11,7 miliardi, valore mensile più basso da circa otto anni a questa parte e di 5 miliardi inferiore a quello di marzo 2007. Nel trimestre, il deficit di cassa dello Stato è stato di 20,3 miliardi, 4 in meno dello stesso periodo dell'anno precedente.
L'anno, insomma, è partito bene: meglio anzi di come si immaginava alla luce del brusco rallentamento dell'economia. Non c'è infatti da illudersi: è stato ancora una volta il gettito tributario la ragion determinante del basso deficit di marzo. Qualora nei prossimi mesi gli incassi dovessero rallentare, gli effetti peggiorativi si vedrebbero prontamente. Per il momento, però, c'è motivo di compiacersi: marzo, infatti, è tradizionalmente tra i mesi più pesanti dell'anno per i conti pubblici. Aprile e maggio non sono da meno ma, visto l'ottimo andamento del primo trimestre, c'è da sperare che il momento positivo si protragga. Le spese a loro volta appaiono sotto controllo. Non è scattato il "ciclo elettorale", che tende a gonfiarle per ragioni clientelari. Dal resto le elezioni politiche non erano in programma.