Bocciati dal voto. Scartati dalle liste. Esclusi dal vitalizio. Anche per questi parlamentari è in arrivo un risarcimento: Camera e Senato stanno per restituire a deputati e senatori che non hanno maturato i requisiti per la pensione i contributi versati in questi due anni di legislatura. Fino all'ultimo centesimo. In una lettera, spedita prima del voto, gli uffici del Parlamento avvertono gli onorevoli "sfortunati", cioè i non rieletti al primo mandato, che la riforma dei vitalizi li esclude dall'assegno pensionistico ma li risarcisce delle somme versate nei 24 mesi di attività legislativa. Si tratta di 24.189,78 euro per ogni deputato, «rivalutati secondo l'indice Istat di incremento annuo dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati». Sempreché l'onorevole non abbia versato anche i contributi di reversibilità: anche questi verranno diligentemente riconsegnati. Sessanta i senatori che potranno usufruire di questo trattamento di favore, 120 i deputati: Palazzo Madama e Montecitorio restituiranno in tutto 4,5 milioni di euro. Agli onorevoli basterà presentare una formale richiesta di rimborso.