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Trasporto aereo: dal primo giugno voli solo con l'e-ticket

di Matteo Prioschi

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19 MAGGIO 2008
Il check-in di un biglietto aereo (Marka)

Negli anni scorsi e ancora oggi, al momento del check-in in aeroporto ci si sente chiedere dall'operatore «documento di identità e biglietto». Dal 1° giugno questa espressione sparirà o forse rimarrà per forza dell'abitudine. Ma quello che il passeggero consegnerà assieme al documento di identità sarà solo una ricevuta che gli sarà stata inviata via fax o email.
Chi ha volato solo negli ultimi 2-3 anni – magari utilizzando compagnie low cost – non noterà alcun cambiamento; chi, invece, ha alle spalle decenni di viaggi in aereo, forse un po' di nostalgia la proverà quando, dal 1° giugno, dovrà fare i conti con una nuova era. Quella in cui esiste quasi esclusivamente il biglietto elettronico. Secondo il piano elaborato dalla Iata, l'Associazione internazionale delle compagnie aeree, alla fine del mese giungerà al termine un percorso iniziato nel 2004 e che, dopo anni di convivenza, dovrebbe mandare in pensione il biglietto di carta. Il condizionale è d'obbligo perché, come sottolinea Alitalia, l'obbligo del passaggio all'elettronico riguarda le emissioni indirette, come quelle fatte dalle agenzie di viaggio. Le compagnie potranno stampare ancora biglietti cartacei e lo faranno in alcuni casi in cui per motivi tecnici la nuova soluzione non sia attuabile.Rientrano in questa casistica gli itinerari fatti con più compagnie. I vettori hanno stretto numerosi accordi ma, come fanno sapere da Air One, nel caso di compagnie piccole con cui di rado un passeggero prosegue il viaggio, l'attivazione di un accordo comporta più costi che benefici.

I risparmi
Questo "accanimento" contro il biglietto di carta deriva dal fatto che è costoso. Non tanto per il passeggero, ma per le compagnie stesse, dato che per la stampa, l'emissione e la gestione di tutti i passaggi comportava una spesa di 10 dollari. Un'enormità rispetto all'unico dollaro necessario per gestire la vita di un biglietto elettronico.
A livello mondiale l'evoluzione comporta, secondo la Iata, un risparmio per il sistema stimato in 3 miliardi di dollari all'anno. Un gruzzoletto da non trascurare in un periodo in cui, dopo la crisi post 2001 e drastici tagli ai bilanci, ora le compagnie, soprattutto quelle che pagano in dollari, sono in affanno a causa del rialzo del prezzo del petrolio. I passeggeri sensibili alla salute del pianeta, invece, sappiano che,sempre secondo la Iata,l'addio ai 300 milioni di biglietti di carta emessi di ogni anno consente di salvare dal taglio 50mila alberi all'anno,pari a una superficie di 5 chilometri quadrati.

I cambiamenti
Dal punto di vista pratico per chi utilizza l'aereo dovrebbe cambiare poco e semmai in meglio, tanto più che tra le compagnie europee è già stato largamente utilizzato nell'ultimo anno. A differenza del suo predecessore, il biglietto elettronico non esce mai dal sistema informatico delle compagnie aeree e quindi non può essere perso o rubato. Quella che viene recapitata al passeggero è una ricevuta che può essere stracciata e ristampata quante volte si vuole. E anche se è raccomandabile tenerne una copia con sé per tutta la durata del viaggio, ci si può anche presentare in aeroporto senza di essa, appuntandosi solo il codice di prenotazione. Cosa impossibile da fare con il biglietto cartaceo dato che in caso di smarrimento, per esempio, si è costretti a comprarne uno nuovo e poi attendere mesi prima del rimborso di quello non utilizzato.
Gli altri servizi
Inoltre, grazie a questa innovazione, le compagnie hanno messo a punto altri servizi evo-luti, il più comodo dei quali probabilmente è il web check-in, cioè la possibilità per il passeggero di registrarsi e stampare la carta di imbarco da casa o dall'ufficio prima di andare in aeroporto. Un sistema che consente, tra l'altro, di scegliersi il posto a bordo e di mettersi quasi sicuramente al riparo dal fenomeno dell'overbooking che, a fronte di un volo sovra prenotato, colpisce le ultime persone che si presentano in aeroporto per fare checkin. L'utilizzo sempre maggiore di queste applicazioni self service, a sua volta, determina ulteriori risparmi per le compagnie che potrebbero ridurre, ad esempio, il personale presente in aeroporto.

I rischi da evitare
Tutto bene, dunque? Pare di sì, tanto che le principali associazioni di consumatori in questo periodo di transizione non hanno rilevato particolari problemi da parte dei passeggeri. Tuttavia, fa sapere Meridiana, il passaggio al biglietto elettronico rappresenta un momento di radicale cambio nelle abitudini dei clienti, parte dei quali hanno difficoltà a presentarsi al check-in senza un "pezzo di carta". C'è quindi un processo culturale in atto, che coinvolge tutti gli attori, dal vettore appunto al cliente. «Il biglietto elettronico – afferma Carmelo Calì, responsabile trasporti Confconsumatori – pone finalmente termine a tutti i lacci e laccioli che finora hanno vessato i passeggeri. Riteniamo che le segnalazioni che riceviamo da parte dei passeggeri dovrebbero diminuire perché fin qui le lamentele sono state rivolte proprio a quello che accadeva ogni volta che smarrivano il biglietto».
  CONTINUA ...»

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