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Straordinari detassati, guadagni fino a 450 euro

di Giorgio Pogliotti

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11 maggio 2008
Le categorie a confronto

Un beneficio di 451 euro l'anno per un impiegato dell'edilizia, che si attesta su 391 euro per un operaio edile. Una cifra annualmente compresa tra i 371 e i 428 euro in più per un metalmeccanico.
Sono solo alcuni esempi dell'effetto della detassazione al 10% dello straordinario, la misura a carattere sperimentale che il governo Berlusconi ha annunciato come una delle prime in agenda.
Il costo dell'operazione rappresenta un'incognita. I tecnici della Ragioneria dello Stato stanno verificando l'importo, anche se il nuovo ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, nell'incontro di venerdì con il titolare dell'Economia, Giulio Tremonti, si è detto convinto che l'impatto sarà limitato per effetto dell'emersione degli straordinari oggi pagati in nero e dell'incremento di gettito per la maggiore produttività. Contro il rischio che aumenti fissi vengano camuffati in straordinario, peraltro, secondo Sacconi «dovranno essere stabilite norme anti-elusive».

Il progetto prevede di sottrarre alla progressività fiscale la quota di straordinario, insieme a tutte le voci variabili della busta paga legate alla produttività, senza intaccare i contributi previdenziali, per non produrre penalizzazioni sull'assegno pensionistico che verrà incassato al termine della vita lavorativa. Un punto assai delicato – bersaglio delle critiche sindacali – è che il beneficio verrà concesso a prescindere dall'esistenza di un contratto di secondo livello, e sarà esteso anche alle erogazioni unilateralmente decise dall'azienda.
Un edile al secondo livello con uno stipendio mensile lordo di 1.300 euro, se effettuasse il livello massimo di straordinario annuale consentito (250 ore) con il regime attuale guadagnerebbe 1.681 euro, che con la detassazione al 10% diventerebbero 2.072 euro. Per un suo collega impiegato che ha uno stipendio mensile di 1.500 euro, le 250 ore di straordinario equivalgono invece attualmente a 1.939 euro che, con la tassazione secca al 10%, salirebbero a 2.391 euro. La tassazione separata avrebbe due ulteriori vantaggi: gli importi corrisposti a titolo di straordinario non dovrebbero entrare nella determinazione dell'imponibile fiscale ai fini del calcolo delle addizionali regionale e comunale, che vengono determinate in sede di conguaglio di fine anno e trattenute in rate nell'anno successivo. Verrebbe così disinnescato il meccanismo che attualmente rende poco "appetibili" gli straordinari, perché soprattutto per i redditi che sono al confine tra un'aliquota Irpef e l'altra, il pagamento delle ore extra rischia di far crescere il reddito imponibile portandolo all'aliquota successiva. In sostanza verrebbero superate due attuali criticità che fanno sì che lo straordinario non si fa perché economicamente non conviene, oppure viene pagato in nero.
Un operaio metalmeccanico con uno stipendio di 1.300 euro, se effettuasse il tetto massimo degli straordinari (250 ore) con la tassazione attuale otterrebbe 1.594 euro l'anno, che con la cedolare secca al 10% diventerebbero 1.965 euro. Per un impiegato metalmeccanico che percepisce uno stipendio di 1.500 euro lordi, l'importo dello straordinario annuo salirebbe dalle attuali 1.839 a 2.267 euro per effetto della detassazione.
L'intervento avrà carattere sperimentale. Se alla fine si optasse per una detassazione completa – ipotesi che circola in ambienti governativi – il vantaggio sarebbe superiore: restando ai due esempi precedenti, nel primo caso l'importo salirebbe a 2.183 euro (+ 589 euro), nel secondo a 2.519 euro (+ 680 euro).
Una rapida carrellata in altri settori evidenzia che, per un operaio del commercio con una busta paga di 1.250 euro, la detassazione al 10% produrrebbe 264 euro in più all'anno se effettuerà tutte e 200 le ore di straordinario (non eccedenti le 48 ore settimanali): l'importo complessivo delle ore extra salirebbe dalle attuali 1.134 a 1.398 euro. Tra i tessili, dove il contratto ha fissato un tetto di 180 ore (nel rispetto del monte aziendale di 130 ore annue per dipendente), per un operaio con uno stipendio di 1.300 euro la detassazione dello straordinario può portare un beneficio di 281 euro sull'importo complessivo annuo dei pagamenti delle ore extra che salirà dagli attuali 1.210 a 1.492 euro.
Vale la pena di ricordare che lo straordinario è stato oggetto di un intervento anche da parte del governo uscente di Romano Prodi che ha eliminato la sovracontribuzione (del 5%, 10% e 15% sullo straordinario eccedente le 40, 44 e 48 ore), a carico delle imprese industriali introdotta nella Finanziaria del 1996.

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