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Statali, Brunetta presenta il piano: si licenzia per scarso rendimento e falsi certificati

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4 giugno 2008

Premi di produttività in base a qualità di prodotto e servizi, sanzioni più efficaci, con la definizione delle violazioni da licenziamento, compreso scarso rendimento e falsa attestazione di malattia. Poteri manageriali ai dirigenti e riforma della contrattazione con revisione della durata dei contratti e II livello legato alla situazione dell'ente. Sono i cardini della riforma consegnata dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, ai sindacati.
All'incontro non partecipa Luigi Angeletti, leader della Uil e in sua vece é arrivato Paolo Pirani, segretario confederale per il pubblico impiego della Uil. Sono presenti invece i leader della Cgil Guglielmo Epifani e della Cisl Raffaele Bonanni.

La bozza della riforma
è stata consegnata ai segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confsal ed è stata fatta pervenire anche al ministro-ombra, Linda Lanzillotta. Il ministero ha chiesto ai sindacati di contribuire al testo con osservazioni puntuali che dovranno essere inviate via e-mail nelle prossime 48 ore.
Quattro, dunque i punti su cui si concentra la riforma proposta da Brunetta: la cultura della valutazione, modifica della disciplina delle sanzioni, riorganizzazione della dirigenza pubblica e riforma della contrattazione collettiva. Le norme in questione confluiranno in un Ddl che introdurrà i principi di riforma del lavoro e della contrattazione pubblica a cui si ispireranno i decreti attuativi che saranno adottati dal Governo entro sei mesi dall'approvazione della legge delega.
Meritocrazia, premialità e trasparenza costituiranno il filo conduttore della riforma al fine di migliorare la qualità dei servizi e dei prodotti offerti dalla Pa. Per quanto riguarda la cultura della valutazione, la produttività sarà direttamente commisurata ai risultati ottenuti. La valutazione su produttività e standard qualitativi dei servizi sarà affidata a un organismo centrale istituito presso il ministero al fine di garantire omogeneità ed efficacia delle valutazioni.
La disciplina delle sanzioni prevederà la definizione delle violazioni che danno luogo al licenziamento, comprese quelle per scarso rendimento e falsa attestazione di malattia, che diventa reato di truffa aggravata. Saranno inoltre semplificati e accelerati i procedimenti disciplinari e saranno rafforzati i sistemi dei controlli medici durante le assenze per malattia dei dipendenti. Al riguardo la bozza di riforma prevede la possibilità di licenziare il medico, se pubblico dipendente, nel caso di false attestazioni. Quanto ai poteri manageriali dei dirigenti, è prevista una loro maggiore responsabilità in caso di scarso rendimento individuale o della struttura diretta. La progressione della carriera si baserà inoltre su procedure di selezione di tipo concorsuale e a valutazioni più stringenti. La riforma della contrattazione collettiva contempla una riduzione dei comparti e delle aree di contrattazione delle amministrazioni centrali, la revisione della durata dei contratti collettivi e l'allineamento tra regolamentazione giuridica e regolamentazione economica dei contratti. È infine previsto il riordino dell'Aran, l'agenzia per la contrattazione nel settore pubblico.


Guglielmo Epifani sottolinea: «c'è tutto il biennio 2008-2009» da rinnovare per il contratto del pubblico impiego «e ora che si avvicina il Dpef e la Finanziaria bisogna che il Governo metta a disposizione la copertura: per noi è fondamentale». Il segretario generale della Cgil, al termine dell'incontro con il ministro Renato Brunetta avverte Giulio Tremonti: «no a tagli indiscriminati».
Secondo Epifani sono tre i problemi aperti e su cui il sindacato aspetta una risposta: quello relativo alla relazione tra legge e contratto in materia normativa; la questione inerente il rapporto tra piano industriale e piano di tagli alla spesa che sta mettendo a punto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti; il capitolo relativo ai contratti di lavoro ancora aperti.

Raffaele Bonanni considera: «si sta individuando il cammino più idoneo sul metodo». Il leader della Cisl precisa: «noi vogliamo lavorare a che questo piano industriale si concretizzi e faremo di tutto per collaborare» e ribadisce come il sindacato abbia chiesto però «prospettive anche contrattuali e riproposto la necessitá di defiscalizzare il lavoro straordinario anche per il pubblico impiego».

Paolo Pirani, segretario confederale della Uil precisa: «sul rinnovo dei contratti ci attendiamo che nei primi atti del Governo, quindi il 18 con il decreto di stabilizzazione della finanza pubblica, e immediatamente dopo con nel Dpef, ci siano le risorse necessarie».

Renata Polverini, segretario generale Ugl, che si è detta soddisfatta: «l'incontro è andato bene, ora dobbiamo entrare nel merito delle questioni per arrivare a servizi efficienti e per ridare dignità ai lavoratori pubblici riscattandoli». La sindacalista ha sottolineato che i fannulloni nel pubblico impiego sono solo una piccola parte a fronte della maggioranza dei lavoratori che svolgono con impegno il proprio lavoro. In particolare, Polverini ha espresso apprezzamento per il progetto di trasformazione dell'Aran (l'agenzia che contratta con i sindacati) in una Agenzia che dovrà «essere democratica e tenuta al rispetto delle parti. Infine, ha chiesto che nel Dpef siano previsti gli stanziamenti necessari per i rinnovi contrattuali.

  CONTINUA ...»

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