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La Finanziaria 2009
 
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Finanziaria 2009 da 13,1 mld
Tagli per 9 mld agli enti locali

di Marco Rogari

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13 Giugno 2008

Un giro di vite su regioni ed enti locali da 3,4 miliardi nel 2009. Per poi arrivare a quota 5,2 miliardi nel 2010 e 9,2 miliardi nel 2011. E una stretta sulle spesa sanitaria di tre miliardi sempre nel triennio. Alla quale si aggiungerebbe quella sul pubblico impiego per altri tre miliardi. A confermare che saranno questi i settori a contribuire alla realizzazione di almeno metà del piano triennale sui conti pubblici da 34,8 miliardi targato Tremonti è il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, nell'illustrare il Dpef nel corso della Conferenza Unificata (con Regioni ed enti locali).
Un piano che si articola anzitutto su una manovra da 13,1 miliardi per il 2009, anche alla luce delle ultime rilevazioni della Ragioneria generale: rapporto deficit-Pil a legislazione vigente per il prossimo anno tendente al 2,6% mentre l'obiettivo fissato dal Governo Prodi prevedeva un 2,1 per cento. Per il 2010 e il 2011 (anno in cui Tremonti punta a raggiungere il pareggio di bilancio) gli interventi correttivi definiti dal Tesoro sarebbero, rispettivamente, di 7,1 miliardi e 14,6 miliardi.
Il piano triennale sarà varato il 18 giugno dal Consiglio dei ministri (dopo un probabile "passaggio" con le parti sociali). Con il contestuale via libera ad un decreto legge che, come lascia intendere il ministro Claudio Scajola, farà scattare la manovrina correttiva netta 2008 da 1,6-2 miliardi (circa 3 miliardi al lordo), necessaria per contenere a fine anno il deficit sotto quota 2,4 per cento.
Il pacchetto dei tagli sul versante degli "statali" (interessati dal blocco del turn over e dallo stop alla sanatoria dei precari) potrebbero interessare anche la scuola, con la scrematura del personale docente e non docente. Ma non mancano anche le misure in chiave "entrate", come la Robin Hood tax sugli extra-profitti dei petrolieri (che, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe per avere una valenza soprattutto "morale") e la stretta fiscale su banche e assicurazioni.
In ogni caso i grandi numeri e gli strumenti legislativi sono ormai definiti. Restano da definire nel dettaglio il pacchetto dei, le misure che faranno parte del plan di interventi per lo sviluppo e il percorso parlamentare su cui incanalare il decreto legge. Che dovrebbe essere accompagnato da uno o più disegni di legge. E proprio delle questioni ancora aperte si sarebbe parlato in una colazione di lavoro a palazzo Grazioli con presenti il premier Silvio Berlusconi, i ministri Tremonti, Sacconi, Scajola, Matteoli, Brunetta, Bossi e Calderoli.
Un vertice preceduto ad una riunione a Montecitorio, alla quale hanno partecipato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e i ministri Tremonti e Calderoli, in cui sarebbe stato affrontata la questione della situazione del cammino parlamentare del piano triennale. Che, essendo varato d'estate, non potrà beneficiare della tradizionale sessione di bilancio assicurata in autunno alla Finanziaria. A questo proposito si starebbe ricercando tra le pieghe dei regolamenti parlamentari una soluzione che possa garantire al decreto a tutto il piano triennale di beneficiare di una super-corsia preferenziale.
Tornando al vertice a Palazzo Grazioli, il piatto forte sarebbe stato il piano per lo sviluppo: liberalizzazioni e privatizzazioni in primis, ma anche interventi per le infrastrutture e semplificazioni a vasta raggio (fiscali, sul lavoro, e di tipo legislativo e amministrativo). E non è escluso che proprio un primo pacchetto di semplificazioni (magari quelle sulla nascita di un'impresa in un'ora) possa vedere la luce già nel Consiglio dei ministri di oggi con un provvedimento "fuori sacco". Un'ipotesi su cui si sarebbe lavorato anche ieri a Palazzo Chigi.
Quanto alla stretta sugli enti territoriali, Regioni e Comuni fanno subito muro. Il presidente dell'Anci, Leonardo Domenici, definisce «negativi e insufficienti» i numeri forniti dal Governo. E anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, chiede più chiarezza sui tagli.

La correzione di giugno, la Finanziaria 2009 e il piano triennale
Sanità
Sono annunciati tagli per un miliardo l'anno nel prossimo triennio. Ma in attesa dei risultati contabili 2008 del Servizio sanitario nazionale, è la spesa farmaceutica a destare preoccupazione. Nel primo trimestre cala quella convenzionata ma aumenta quella ospedaliera. Risultato: il tetto è stato superato del 50%

Pa e statali
In attesa dei nuovi tagli continua a funzionare la "clausola di salvaguardia" imposta nell'ultima Finanziaria e che quest'anno, per il solo settore scolastico, ridurrà le spese di 560 milioni

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