Gli attuali vertici dell'Authority per l'energia elettrica e il gas decadranno dopo trenta giorni dalla conversione in legge della manovra che anticipa la Finanziaria, salvo nuova nomina. È quanto stabilisce un emendamento della Lega a firma di Maurizio Fugatti che è stato approvato nella notte dalla commissione Bilancio della Camera impegnata ad esaminare il decreto legge sulle misure di contenimento della spesa e di sviluppo. Gli attuali vertici, il presidente Alessandro Ortis e il commissario Tullio Maria Fanelli, potranno dunque essere sostituiti.
I poteri dell'Autorità, poi, verranno ampliati con nuove competenze in materia di energia nucleare e prodotti petroliferi. Tra le altre novità che riguardano l'Autorità, anche il taglio di un componente del collegio. I membri scenderanno, quindi, da cinque a quattro. La proposta di modifica assegna inoltre all'Autorità competenze in materia di nucleare.
Il firmatario Maurizio Fugatti ha spiegato che l'emendamento non è funzionale al loro rinnovo o a rimpiazzare l'attuale presidente: «la modifica serve a soddisfare due punti: primo, che si parli seriamente di nucleare ridefinendo le competenze dell'Autorità stessa. Secondo, che si risparmi il 20% del costo dell'Autorità. E questo lo si ottiene passando da cinque a quattro consiglieri. Dopo di che, è possibile che siano ricandidati gli attuali componenti. Lo deciderà il governo», ha detto.
E sulla questione è intervenuto anche l'ex ministro dell'Economia, Pier Luigi Bersani che ha affermato che l'Autorità per l'Energia «è stata decapitata dei vertici con il ridicolo pretesto del nucleare»: «Credo sia difficile aggettivare la gravità e l' irresponsabilità di un atto che stravolge la logica stessa del sistema energetico definito dalla riforma e offende l'idea stessa di autorità indipendente», ha affermato Bersani che ha continuato: «in un emendamento alla manovra Finanziaria sostenuto dal governo, in mezzo ai mille altri di una discussione umiliante e confusissima, si decapita e si snatura per decreto l'Autorità per l'Energia». E ha concluso:«questi pensano a un nucleare che taglia le teste, non le bollette».