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attività e le competenze che si potranno mettere in campo. Non è facile dare una risposta certa a questa domanda, gli interessi e gli scenari possono cambiare rapidamente. Basti solo pensare all'atteggiamento che c'era in Italia verso il nucleare solo qualche anno fa. Oggi la situazione è completamente diversa. Chissà se i Paesi che hanno notevoli competenze e capacità in questo settore non decidano di anticipare drasticamente i tempi.
Allora non vale le pena di aspettare?
Queste scelte possono essere solo il frutto di uno studio ampio ed esaustivo. Sarebbe sbagliato e riduttivo farle in funzione delle opinioni personali che ognuno di noi può avere. C'è però un'altra possibilità: partire con le prime macchine di tecnologia attuale, nel frattempo supportare ed accelerare lo sviluppo dei reattori di quarta generazione e passare alla loro installazione non appena avranno raggiunto la necessaria maturità tecnologica. Anche questa possibilità, però, deve essere valutata all'interno di uno studio tecnico-economico e verificarne la reale sostenibilità.
Cosa ne pensa della collaborazione che sta allacciando in Russia la Del Fungo sui reattori di quarta generazione raffreddati al piombo?
Mi sembra molto interessante e promettente. Il sistema russo possiede notevoli competenze e tecnologie su questa filiera. Questo sistema è stato utilizzato anche per la propulsione dei sommergibili nucleari e oggi i russi stanno sviluppando dei modelli per usi civili. Anche l'Italia ha notevoli competenze in questo settore. Il reattore veloce al piombo è stata una
delle filiere sviluppate dall'Enea con i suoi partner, dedicando molte risorse e notevoli impegni su questo filone di ricerca, al quale ho partecipato personalmente.