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In Italia salari inferiori del 20% rispetto alla media Ocse

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02 luglio 2008
Documento / L'Italia a confronto con gli altri Paesi

In Italia i salari sono inferiori di quasi il 20% alla media Ocse. E il divario si allarga se si parla di potere d'acquisto (-22%). Questo è il quadro emerso nell'Outlook sull'Occupazione dell'Ocse (l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che riunisce i paesi più sviluppati). Altri dati poco lusinghieri sono quello sull'occupazione femminile (ai livelli più bassi tra i paesi Ocse) e dei giovani che nel nostro Paese hanno forti difficoltà ad accedere al mondo del lavoro. Positivo invece il dato sulle ore lavorate. Nel 2007 gli italiani hanno lavorato in media 1.824 ore, 10 in più del 2006 (media Ocse 1.794).

In base ai dati pubblicati dall'Ocse, il salario medio loro annuo in Italia nel 2006 è stato pari a 31.995 dollari, inferiore del 19,5% rispetto ai 39.743 dollari che costituiscono la media Ocse, ma sotto anche la media dell'Europa (37.516 dollari), della Ue-15 (38.759) e anche della Ue-19 (36.706). Se poi si considera il livello dei salari in termini di potere di acquisto, il dato italiano scende a 29.844 dollari, il 22% in meno rispetto ai 38.252 dollari della media Ocse e 34.322 della media europea. I salari medi reali, secondo i calcoli dell'Organizzazione, sono diminuiti dello 0,2% nel 2006 (+1,1% media Ocse), dopo essere aumentati dello 0,8% nel periodo 1995-2000. Nel 2007 per le retribuzioni medie reali del settore business è emerso invece un aumento dello 0,2% dopo -0,5% nel 2006. Le proiezioni danno un incremento dello 0,5% per il 2008 e dello 0,7% per il 2009.

L'Ocse prevede per quest'anno una crescita della disoccupazione, in parallelo con il rallentamento dell'economia. «Il trend declinante della disoccupazione osservato negli ultimi anni - afferma l'Organizzazione nell'outlook sull'occupazione - é destinato ad invertirsi nel 2008, con il numero di disoccupati nell'aerea Ocse stimato in aumento di 1 milione di persone per quest'anno e di altri 2 milioni nel 2009». In particolare, nei paesi Ocse, il numero di disoccupati é atteso in crescita a 32,9 milioni per quest'anno e 34,8 milioni nel 2009, dai 31,9 milioni del 2007. La disoccupazione italiana, segnala ancora l'Ocse, dopo essere diminuita dal 6,8% del 2006 al 6,1% dello scorso anno è stimata in aumento al 6,2% quest'anno e al 6,5% nel 2009, contro una media per gli altri Paesi industrializzati del 5,7% quest'anno e del 6% il prossimo. Il tasso di occupazione complessivo è salito al 58,7% nel 2007 dal 58,4% del 2006, ma il dato nasconde forti disparità tra i due sessi: per gli uomini si sale al 70,7%, per le donne si scende al 46,6%, assai lontano dal 57,4% che costituisce la media dei Paesi aderenti all'Ocse e dal 59,1% dalla Ue-15. Il divario italiano è uno dei più ampi nell'intera aerea, stigmatizza il rapporto: è infatti il quinto su 30 Paesi. Solo Turchia, Messico, Grecia e Corea fanno peggio.

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