Quest'inverno l'Italia non soffrirà la mancanza di metano, come invece era accaduto ai tempi delle baruffe tra Russia e Ucraina. Tra un paio di mesi sarà completato il potenziamento del gasdotto algerino, che porterà 6,5 miliardi metri cubi in più l'anno, mentre nel tardo autunno comincerà a funzionare al largo del delta del Po il primo grande rigassificatore italiano dopo quello, di dimensioni contenute, costruito una trentina d'anni fa dall'Eni a Panigaglia, nel golfo della Spezia. Secondo i programmi, arriverà a 12 miglia dalla costa del Polesine attorno al 19 di settembre e importerà metano liquefatto pari ad altri otto miliardi di metri cubi. Dall'anno prossimo poi si aggiungerà il potenziamento di un altro gasdotto, quello russo. E poi negli anni gradualmente si aggiungeranno nuove linee di importazione del gas, come il metanodotto Galsi dall'Algeria via Sardegna, oppure l'Igi dalla Grecia alla Puglia, e molti rigassificatori. E nuovi stoccaggi sotterranei nei vecchi giacimenti vuoti. In breve – specifica uno studio sugli approvvigionamenti energetici del ministero dello Sviluppo economico e dell'Ipi – l'Italia potrebbe diventare un vero "hub" del gas per l'Europa meridionale, come oggi per il Nord Europa è la "borsa" belga del metano a Zeebrugge.
Più evidente per dimensioni fra i progetti del metano è il rigassificatore al largo del delta del Po. È della ExxonMobil e della Qatar Petroleum al 45% ciascuno, e dell'Edison al 10%. In un bacino di carenaggio spagnolo ad Algeciras, a un passo da Gibilterra, si sta completando la costruzione dell'impianto. È un enorme cassone di cemento armato, vuoto all'interno perché il polmone dell'impianto sono i serbatoi-termos per il gas liquefatto; sulla coperta sono in allestimento gli impianti per riportare allo stato gassoso il metano liquefatto. La tecnologia è in apparenza semplice: il metano diventa liquido se raffreddato a 160 gradi sotto zero. Scaldato, il metano "bolle" come l'acqua in una pentola e torna allo stato di gas.
Come ha ricordato l'altra settimana l'amministratore delegato dell'Edison, Umberto Quadrino, il rigassificatore partirà da Gibilterra a fine mese, e dopo tre settimane di navigazione arriverà al largo del delta del Po, dove sarà posato sul fondo dell'Adriatico e fissato. Le prime navi metaniere arriveranno a fine anno dal Qatar, dal porto petrolchimico di Ras Laffan che si affaccia sulle acque giallastre del Golfo Persico.
Delicatissima la crociera dello scatolone di cemento. Il rigassificatore lascerà il porto di Algeciras tra una settimana o una decina di giorni, trainato da una flotta di rimorchiatori oceanici. La durata della crociera fino all'Adriatico dipenderà dalle condizioni del mare: l'impianto non è una nave progettata per navigare e per opporsi al mare cattivo o a un vento sfavorevole.
Oggi l'Italia consuma circa 90 miliardi di metri cubi di metano l'anno, ed è il terzo mercato europeo dopo l'Inghilterra e la Germania. La domanda cresce: stanno partendo nuove centrali elettriche alimentate con il gas, e la domanda espressa dalle centrali elettriche in pochi anni ha ingigantito i consumi di metano.
Secondo le stime di Domenico Dispenza, a capo del settore gas&power dell'Eni e presidente dell'Eurogas, tra il 2008 e il 2009 l'Italia avrà una disponibilità aggiuntiva di metano pari a 20 miliardi di metri cubi, con i 6,5 dall'Algeria dall'ottobre di quest'anno, 6,5 dalla Russia (il primo tratto di gasdotto è già stato completato e il secondo anno sarà a regime l'anno prossimo) e 8 miliardi di metri cubi dal Qatar con il terminale di Rovigo. A questi si aggiungono l'avvio dei lavori per Livorno (Eon) e i progetti per i rigassificatori di Trieste (Gas Natural) e, in Sicilia, Augusta (Erg) e Porto Empedocle (Enel). Ma ci sono molti altri progetti, come quello della Gaz de France a Recanati o dell'Api a Falconara.
I NUOVI PROTAGONISTI
Vittorio Merloni
Vittorio Merloni, alla guida di Indesit Company, è entrato nel settore dell'energia elettrica grazie a un'alleanza con E.On. Attraverso la finanziaria Fineldo, oggi possiede il 50% di Mpe Energia.
Rodolfo De Benedetti
Sorgenia, lanciata nel 1999 da Rodolfo De Benedetti (nella foto), è tra i principali operatori elettrici. Per la Cir, il business dell'energia si affianca, tra gli altri, all'editoria e alla componentistica auto.
Federico Falck
Dopo la scomparsa del fratello Alberto, Federico Falck (nella foto) ha preso in mano il gruppo che ha fatto la storia dell'acciaio in Italia. Oggi il business è concentrato sulle alternative.
