Dialogo con il verde, mix di tagli abitativi, sostenibilità energetica e integrazione tra spazi pubblici e privati. È questo il target delle nuove residenze milanesi che saranno costruite da Pirelli Re in Bicocca, sull'area ex Besta. In un sito inizialmente destinato alla nuova sede dell'Ospedale sarà realizzata, a partire dal 2009, una centralità urbana con 46.500 metri quadri di residenziale, 5.000 di commercio e un ampio parco di quasi 24.000 metri quadrati di superficie.
Il masterplan e il progetto architettonico per il "Centro di Bicocca" saranno firmati da uno studio milanese. Si contendono l'incarico Cino Zucchi e Sergio Pascolo, selezionati con un concorso ristretto a sette gruppi, tutti guidati da professionisti italiani under 50 con esperienza nel settore residenziale e con elevata sensibilità per l'ecobuilding. Alla gara hanno partecipato anche il bolognese Mario Cucinella, lo studio napoletano di Cherubino Gambardella, One Works, Studio Peia e Studio Archea. Il vincitore sarà incaricato dal Fondo Progetti Residenze dello sviluppo della progettazione preliminare e definitiva dell'intero comparto.
Dopo una valutazione preventiva da parte di una commissione tecnica, la giuria composta da esponenti della pubblica amministrazione, del giornalismo, della sociologia, dell'ambiente, dell'architettura e delle associazioni di zona, ha selezionato due progetti tra i sei in lizza (Cucinella si è ritirato). Non si tratta di un ex aequo come era accaduto per l'area ex Ansaldo vinta a pari merito dall'americano Micheal Maltzan e dallo studio Archea (e rimasta un nulla di fatto) ma di una prima scrematura. Entro il 15 settembre i due studi presenteranno una soluzione aggiornata del progetto, e ad ottobre sarà annunciato il vincitore.
Il progetto di Cino Zucchi (studio CZA) si caratterizza per un piano volumetrico organico e dinamico. Niente torri ma edifici in linea che si snodano nel parco: un progetto che garantisce una continuità visiva con l'intorno creando viste privilegiate tra i vuoti e il costruito. Zucchi rafforza l'immagine dell'isolato posizionando i volumi principali lungo il perimetro del lotto quadrangolare, e propone all'interno dell'area un sistema di corti verdi pubblico-private, sulle quali affacceranno gli alloggi. L'impatto del costruito viene alleggerito grazie alla variazione di materiali e cromie sulla superficie esterna: pannelli di legno, ampi balconi, intonaco ed elementi verdi disegnano una geometria vibrante e pulita allo stesso tempo. Una variante al tema residenziale che Zucchi ha recentemente sperimentato sempre a Milano nell'area del Portello.
Più ordinata e rigorosa la seconda soluzione. Allievo di Vittorio Gregotti, Sergio Pascolo ha proposto un progetto «in forte continuità con l'architettura della Bicocca». A differenza della prima soluzione apprezzata dalla giuria «per l'inquadramento storico-geografico e per la ricerca di integrazione con l'architettura milanese più in generale», Pascolo è stato selezionato con un masterplan di forte omologazione con il piano Bicocca, una naturale continuazione della griglia del quartiere.
Gli edifici di Pascolo sono torri compatte, collegate a tratti da una piastra monopiano con funzioni commerciali. Costruzioni molto chiuse con minime bucature che creano un effetto di "corrosione". A quota zero, l'architetto propone la realizzazione di portici che mediano il passaggio dalla zona pubblica a quella privata dei condomini.
Le due proposte selezionate sono rappresentative delle principali tendenze riscontrate tra i progetti in gara. Da un lato sistemi insediativi puntiformi inseriti nel parco, a volte disegnato, altre volte quasi spontaneo; dall'altro, soluzioni più libere e flessibili con edifici di altezza variabile (Gambardella) o con architetture del design fluido disposte lungo il perimetro dell'area (Cucinella). Studio Archea, che firma un altro intervento per Pirelli Re, nell'ambito dell'ex Manifattura Tabacchi, ha partecipato al concorso con un concept che si distingue per quattro torri-icona di 17 piani ciascuna. Edifici landmark con importanti sbalzi posizionati nei quattro angoli del lotto, e un sistema insediativo con altezza sempre inferiore fino a diventare monopiano via via che invade l'area del parco centrale. Peia associati ha proposto un Bosco verticale (sulla scia di quello firmato da Boeri studio nell'area di Isola Lunetta per Hines). Nel caso specifico il progetto consiste in otto torri di 16 piani ciascuna rivestite con una griglia di verde rampicante. One works infine, ha impostato il nuovo insediamento rispettando la maglia urbanistica del quartiere e lavorando con attenzione sul tema del parco organizzato su diversi livelli con aree e spazi dedicati ad attività all'aperto.
Con l'iniziativa per l'area ex Besta, Milano si conferma la città italiana più attiva in termini di sperimentazione di nuove forme di abitare. E la carta vincente è la stretta sinergia tra developer e architetti. Pirelli, Cabassi, Europa Risorse e Generali Properties sono tra i principali investitori privati che mettono in campo energie per rispondere alle evoluzioni del mercato immobiliare in rapida contrazione e a modelli di famiglia in continua trasformazione.
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