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Ferrovie, timbra il cartellino per i colleghi: licenziati in otto

di Rita Fatiguso

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13 agosto 2008

Non ci sono scuse. L'indagine interna sembra non lasciar margini agli otto dipendenti dell'officina di Rete ferroviaria italiana (Rfi) a Genova-Brignole: uno di loro era stato sorpreso dal capufficio mentre timbrava i cartellini dei colleghi. Per tutti, a un mese dai fatti, è scattato il licenziamento senza preavviso, inclusi i tre apprendisti a tempo determinato.

«Tutto fa pensare che per l'indagine interna si sia seguito l'iter previsto ben prima dei provvedimenti varati dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta – azzarda Ubaldo Pasella, della Cisl trasporti nazionale –. Quindi non metterei in relazione i licenziamenti con la campagna contro i fannulloni nella pubblica amministrazione».
Ma già nella mattinata di ieri si era diffusa la notizia che gli otto licenziati avevano impugnato i provvedimenti davanti al tribunale del lavoro. Fabrizio Castellani, della Filt Cgil, evidenzia la «sproporzione» tra fatto commesso e misura adottata dall'azienda. «Certo è stata commessa una leggerezza – aggiunge – perchè per guadagnare tempo gli operai sono andati a lavarsi dando i loro cartellini al collega perchè li timbrasse per tutti. Per un simile atteggiamento il contratto prevede una sanzione che se applicata con durezza poteva arrivare al massimo a cinque, sei giorni di sospensione e di fatti era quanto si aspettavano quando l'8 agosto sono stati convocati dal responsabile del personale regionale».

Di tutt'altro tenore, rispetto alla ricostruzione dell'azienda quello dei colleghi. Gli otto avrebbero dovuto finire il turno di lavoro alle 14, ma addirittura sarebbero rimasti a far gli straordinari per un intervento di manutenzione fuori programma, terminando poco prima le 16. A quel punto, sette di loro sono corsi negli spogliatoi ed hanno lasciato i tesserini al collega con l'incarico di timbrarli. Il motivo di tanta fretta, dunque, sarebbe stato quello di prendere un treno al volo per tornare a casa.
Il collega è stato però scoperto dal capo reparto che ha sequestrato i tesserini e il giorno successivo ha informato la direzione di Trenitalia. Gli otto dipendenti hanno spiegato di essersi assentati solo qualche minuto prima della timbratura del cartellino.

Le Ferrovie dello Stato confermano la linea del rigore verso i dipendenti che non rispettano il contratto: in un anno 35 dipendenti sono stati licenziati per violazioni gravi agli obblighi contrattuali. «Il provvedimento – dicono le Fs – è stato adottato alla fine dell'iter previsto dall'articolo 7 dello Statuto dei lavoratori e dal Contratto collettivo nazionale delle attività ferroviarie».
Ma per evitare che l'officina di Genova-Brignole resti sguarnita a Ferragosto, le Fs hanno avviato le procedure per l'assunzione di una ventina di operai addetti alla manutenzione.

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