Se le associazioni di categoria aderiranno alla proposta di riforma dei contratti la Cgil «resterà sola contro il mondo». Non ha usato mezzi termini il vice presidente di Confindustria, Alberto Bombassei nel corso dell'audizione presso la commissione Lavoro della Camera a proposito della vertenza sulla riforma dell'assetto contrattuale. «Abbiamo accolto molte delle osservazioni fatte dalle 3 organizzazioni sindacali - ha detto - e questo è il compromesso limite che crediamo di poter accettare. Facciamo fatica a capire perché la Cgil ha contestato tutto, non ha lasciato il tavolo, ma è presente solo per dire no». Bombassei ha detto che si muoveranno «per allargare il discorso anche alle altre categorie cercando di condividerlo con loro come nel caso degli accordi del 1993. Abbiamo cercato di coinvolgere anche il governo come funzione di datore di lavoro, non come parte in causa nel rispetto dell'autonomia delle parti sociali. Quando avremo l'adesione di tutte le altre associazioni - ha sottolineato - allora l'isolamento della Cgil sarà di "uno contro il resto del mondo" e questo spero faccia modificare il suo atteggiamento poco costruttivo».
In questo momento di drammatica crisi dell'economica internazionale, ha sottolineato Bombassei, dovrebbero cadere i pregiudizi ideologici e politici e bisognerebbe guardare al sodo. «Si sta parlando infatti di soldi a disposizione dei lavoratori, si sta discutendo di come distribuirli al meglio e non è un contenzioso se darli a loro o di tenerli in azienda». Secondo Bombassei, non trovare una condivisione alle regole sembrerebbe un atto di poca responsabilità. Necessario, dunque, «accelerare l'applicazione perché mai come in questo momento bisogna dare fiducia al sistema, rimettere in circolo un po' di soldi per far ripartire i consumi che in questo momento sono davvero fermi, con il vero rischio di perdite di posti di lavoro». (N.Co.)