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Lavoro: nel biennio 2009-2010
sono 900mila i posti a rischio

di Claudio Tucci

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2 dicembre 2008
Banche: la crisi mette a rischio molti contratti a termine

Nel biennio 2009-2010, quasi 900mila di posti di lavoro a rischio nel settore industriale. La crisi mondiale c'è e si farà sentire pesantemente in Italia: già a fine anno perderanno il posto di lavoro 179.552 persone (contro le 20mila/25mila stimate a giugno), a cui si aggiungeranno, nei prossimi 2 anni, altri 900mila posti, di cui un significativo 60% proveniente direttamente dalle Pmi. A lanciare l'allarme occupazionale in Italia, è il rapporto Industria 2008, presentato a Roma dalla Cisl, che evidenzia, anche, un aumento, ad agosto 2008, della cassa integrazione ordinaria del 24,7% e una contrazione delle ore di cassa straordinaria, tradizionalmente più voluminose, che passano dal 70,1% al 65,5% del totale, segno, si legge, «che a un'ampia e immutata area di aziende con difficoltà strutturali (riorganizzazione e crisi aziendale) si comincia ad aggiungere, da fine estate, un'altrettanto ampia area di crescita d'aziende con difficoltà congiunturali».

Male, anche, la produzione industriale: rispetto al 2000, stimata a quota 100, a settembre 2008, l'Italia ha registrato un indice pari a 95,8, con una perdita di volumi produttivi di 4,2 punti. E con l'eccezione del Regno Unito, da tempo sulla via della terziarizzazione avanzata, è la peggior prestazione dell'area europea e nell'ambito dei Paesi avanzati. Segnali positivi solo nel settore degli alimentari, bevande e tabacco (+0,1%), mentre le diminuzioni più marcate toccano le raffinerie di petrolio (-12,5%), pelli e calzatura (-12,3%), minerali non metalliferi (-7,6%), legno e prodotti in legno (-8,7 per cento). «Si tratta di una situazione drammatica - ha sottolineato il segretario della Cisl Raffaele Bonanni - che richiede concordia sia tra le forze politiche sia sindacali».

Per Bonanni, che giudica un grave passo indietro lo sciopero annunciato dalla Cgil per il 12 dicembre, il pacchetto di misure varate dal Governo venerdì scorso «è un buon segnale», ma, precisa, «il rubinetto di aiuti a imprese e famiglie deve essere sempre aperto». Per il leader della Cisl a non convincere è soprattutto «la non strutturalità dei provvedimenti a favore di pensionati e lavoratori per la detassazione e gli sgravi fiscali. È insufficiente il volume di risorse stanziate per riprendere lo sviluppo. Però bisogna approfittare. È vero che abbiamo il deficit che altri Paesi non hanno, ma è anche vero che se dovessimo investire in settori strategici con un forte valore aggiunto non solo copriremmo le spese e rimetteremmo in moto l'economia, ma addirittura lo stesso deficit si asciugherebbe». Tutto questo potrebbe essere fatto, ha concluso Bonanni, «se investissimo 1-1,3 punti di Pil nei prossimi mesi».

C'è anche la necessità che l'Esecutivo ottenga le necessarie autorizzazioni europee per sbloccare le somme di denaro non spese e ferme presso le amministrazioni pubbliche (Cipe e Cassa depositi e prestiti, in primis) da destinare ai chi perde il posto di lavoro. «Come per i correntisti italiani - aggiunge - bisogna che il Governo garantisca il sostegno al reddito per chi perde il posto di lavoro a causa di questa crisi». Inoltre, per Bonanni, fondamentale, anche, interventi mirati nei settori dell'energia pulita, infrastrutture e istruzione. la Cisl ha, dunque, chiesto che «il Governo convochi tutte le parti sociali e l'opposizione per discutere di come far fronte a questa situazione in termini di investimenti».

Dal rapporto emerge, poi, come nel primo trimestre 2008 l'occupazione nell'industria si è ridotta dell'1,4% (-71mila unità), con una contrazione minore del lavoro dipendente (-1,3%) rispetto a quello autonomo (-1,8 per cento). Particolarmente critico il dato complessivo per il Mezzogiorno (-4,9%), che significa, spiegano dalla Cisl, una vera e propria strage di piccole imprese. Ma male, anche, la Lombardia, dove è quasi raddoppiato a ottobre (+94%) il numero di lavoratori coinvolti da situazioni di crisi aziendale nell'industria meccanica, in appena 3 mesi lavorativi.

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