Nel 2008, aumenti a doppia cifra per bollette e servizi bancari. Rispetto allo scorso anno, infatti, le tariffe di acqua, gas ed elettricità sono cresciute, rispettivamente, di 25 euro, 134 euro e 53 euro, contribuendo a una vera e propria impennata delle spese complessive legate alla casa, aumentate di ben 337 euro l'anno. Aumenti, pure, tra l'8% e il 9%, per generi alimentari, trasporti e carburanti, a cui si aggiunge la crescente difficoltà di migliaia di famiglie nel pagare le rate dei mutui, soprattutto, a tasso variabile, che, dal 2006, hanno registrato un incremento, medio, di circa 200 euro mensili, ora in lenta discesa per effetto del taglio del tasso di sconto operato nel novembre scorso dalla Bce. A rivelarlo, le 4 associazioni dei consumatori Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, che parlano del 2008 come "annus horribilis", soprattutto, sul fronte dei consumi, in crollo verticale e con la previsione di un Natale all'insegna dell'austerity più rigorosa. In media, si spenderanno circa 140 euro (-13,5% rispetto al 2007) e andranno sempre più di moda regali riciclati e fai da te, come vestiti od oggetti usati, torte e cesti alimentari fatti in casa o lavori a maglia. «E con l'ulteriore rischio - spiega il presidente di Adusbef Ennio Lannutti - di un 2009 ancora peggiore, per effetto della crisi internazionale, che porterà licenziamenti, cassa integrazione e una fase di recessione molto forte che colpirà tutti, ma principalmente il ceto medio e le pmi».
Di qui la proposta al Governo, prosegue il numero uno di Federconsumatori Rosario Trefiletti, di intervenire «in modo eccezionale, diminuendo i prezzi dei prodotti e defiscalizzando il reddito fisso». A partire dalle tredicesime. «Se fosse stata applicata la detassazione - spiega - ci sarebbero state maggiori entrate per 600 euro a famiglia, che sarebbero andate tutte in consumi accessori (200 euro per regali, 300 euro per i viaggi e 100 euro per il cenone di San Silvestro), con un incremento del giro d'affari complessivo dei consumi natalizi pari a circa 11 miliardi di euro».
Tra le note dolenti, proseguono i consumatori, soprattutto, i rincari dei prodotti alimentari, per i quali, ancora, non si registrano diminuzioni, nonostante i loro prezzi avrebbero dovuto segnare un calo considerevole, dovuto alla riduzione dei costi energetici e delle materie prime. E ciò, si sentirà, già, a Natale: con un calo di regali di confezioni di alimenti, vini e liquori del 3% rispetto al 2007. Segni negativi, anche, nelle vendite di cd, dvd, giocattoli e videogiochi (-1%) e di abbigliamento e calzature (- 5 per cento). E una situazione che potrebbero essere contenuta, almeno, con un'anticipazione dei saldi al periodo pre-natalizio. Perché, infatti, si chiedono i consumatori, comperare un regalo oggi, quando tra 15 giorni costerà meno?