Grandi manovre sulla bolletta energetica a partire dal prossimo anno: dal bonus per i meno abbienti (si veda l'articolo a fianco) agli sconti sul gas per le famiglie numerose o in condizioni disagiate, dal possibile blocco delle tariffe all'imminente effetto della flessione delle quotazioni petrolifere sui costi finali per l'utente. Se si prevedono cali per i prezzi del chi-lowattora e del metano, è anche vero che non bisogna allentare la tensione nella lotta quotidiana contro gli sprechi: l'energia è una risorsa limitata da utilizzare con attenzione. E con una serie di accorgimenti e comportamenti consapevoli si possono ridurre drasticamente i propri consumi e la relativa spesa.
L'adozione del contratto tariffario più adatta al proprio profilo di utente è la prima mossa. Oggi – con il mercato liberalizzato – è possibile scegliere non solo il fornitore ma anche la proposta che più ci convincono: prezzi fissi per due anni, biorarie, piani con sconto, forniture uniche o da fonti rinnovabili sono le formule principali nelle quali si articola l'offerta. Ad esempio, a chi mette in funzione gli elettrodomestici la sera e la notte per almeno i due terzi dei consumi, può andare bene una bioraria, mentre chi scommette su un'ascesa dei prezzi potrebbe optare per la tariffa bloccata.
Una volta decisi piano e gestore, però, non è finita: si passa alla fase comportamentale. Come è dettagliatamente spiegato nel volume «L'energia» – il settimo della collana realizzata dal Sole 24 Ore e dedicata al «Low cost di qualità» in vendita da oggi a domenica a 4,90 euro oltre al prezzo del quotidiano – ci sono alcune strategie che servono a ridurre i consumi e quindi il conto da pagare: si calcoli che – secondo le ultime rilevazioni dell'Autorità per l'energia e il gas – una famiglia tipo (dotata cioè di riscaldamento autonomo e che consumi 2.700 chilowattora e 1400 metri cubi di metano all'anno) spende circa 490 euro per la bolletta della luce e oltre 1.120 per il gas.
Le strategie anti-sprechi si possono suddividere in due grandi categorie: una riguardante la scelta, l'altra relativa all'utilizzo degli elettrodomestici. Per quanto riguarda l'acquisto, conviene evitare di aspettare che il vecchio apparecchio arrivi allo stadio terminale, quando sprecherà più elettricità e si dovrà scegliere nell'emergenza. Inoltre è opportuno guardare l'etichetta energetica, che rappresenta lo strumento per valutare i "costi di esercizio". E ricordarsi (in caso di difetti o vizi di conformità) che tutti questi prodotti godono della garanzia biennale. Quanto all'utilizzo,oltre a quelle specifiche dell'apparecchio e indicate in qualsiasi libretto di istruzioni, ci sono alcune regole generali: ad esempio, la temperatura (lavastoviglie e lavatrici possono assolvere la loro funzione anche a livelli non troppo alti), la manutenzione (da svolgere con regolarità e non solo in caso di guasti), la collocazione. Senza dimenticare, a fine utilizzo, lo spegnimento e la disattivazione, ove possibile, anche dello stand by: secondo recenti stime di Enel ed Eni, le luci che restano accese anche in modalità "attesa" o "spento", arrivano a rappresentare fino al 10% dei consumi totali di energia domestica.