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Fisco, nel 2008 gli evasori totali sono aumentati del 30%

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19 dicembre 2008
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Nel 2008 la Guardia di Finanza ha individuato 27,5 miliardi di basi imponibili non dichiarate, 4,3 miliardi di Iva evasa (dato superiore al massimo storico raggiunto nel 2007) e violazioni sull'Irap per 19,4 miliardi (+30% rispetto allo scorso anno). Sono dati del Rapporto annuale 2008 delle Fiamme Gialle, presentato dal Comandante generale della Guardia di Finanza, Cosimo D'Arrigo, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno.
Sono 6.414 gli evasori totali individuati quest'anno per redditi evasi pari a 8,8 miliardi, con un aumento rispetto allo scorso anno di circa il 30%. Dalla lotta all'evasione fiscale si possono recuperare 80-90 miliardi di euro, «una cifra grazie
alla quale si potrebbero tranquillamente superare tutte le finanziarie e consentirebbe, quindi, di guardare al futuro con ottimismo», ha detto il comandante D'Arrigo, che ha aggiunto che «grazie a questa cifra a disposizione, il governo potrebbe adottare provvedimenti forti molto più incisivi di quelli attuali e così venire incontro anche alle esigenze delle finanze e dei mercati».
D'Arrigo ha quindi evidenziato che dai dati a disposizione del ministero dell'Economia si stima, grosso modo, un'evasione fiscale pari a circa a 220-250 milioni di euro: e la cifra che lo Stato potrebbe recuperare da questo imponibile che viene sottratto al fisco, è vicina agli 80-90 miliardi di euro.
Durante il suo intervento D'Arrigo ha segnalato che «grazie ad una mirata e penetrante attività di programmazione delle attività di contrasto all'evasione è aumentato il rendimento medio di ogni singolo intervento e la qualità complessiva delle verifiche svolte» con un «conseguente avanzamento sistematico della lotta all'evasione fiscale». In particolare, per quanto riguarda gli evasori totali, l'attività operativa delle Fiamme Gialle nei confronti dei soggetti che sfruttano il lavoro nero e irregolare e che non presentano dichiarazioni dei redditi ed Iva ha segnato nel 2008 un aumento della resa media di ogni singolo intervento, rispetto a quella dello scorso anno, di circa il 30%.
In sensibile aumento anche il rendimento del contrasto all'evasione e all'elusione fiscale internazionale, dove sono state individuate basi imponibili evase per 5,1 miliardi (nel 2007 erano state 1,9 miliardi). Per le frodi fiscali penalmente rilevanti, che hanno portato alla denuncia di quasi 7.400 persone, è stato rilevato un aumento dell'Iva evasa mediante l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, pari a 2,3 miliardi (+45% sul 2007). Ammontano invece poi a 1,9 miliardi le truffe e responsabilità per danni erariali legati all'indebita fruizione di incentivi nazionali e comunitari, anche nel settore della spesa sanitaria. In particolare le frodi al bilancio comunitario sono aumentate, rispetto al 2007, del 91%.
Durante il 2008 sono stati sequestrati capitali e patrimoni per 582 milioni, frutto di reati di riciclaggio, usura, falsificazione di mezzi di pagamento, trasferimenti all'estero di valuta ed altri reati societari e finanziari. Particolarmente rilevanti i sequestri e le confische operati alle organizzazioni criminali di stampo mafioso: 2,1 miliardi, tre volte di più che nel 2007. Nell'ambito della tutela del Made in Italy sono stati effettuati sequestri per oltre 65 milioni.
Per il 2008 le Fiamme Gialle confermano la recrudescenza delle frodi nel settore dei prodotti energetici, determinata dall'andamento altalenante dei prezzi dei carburanti con l'accertamento di evasioni di accise per 58 milioni. In crescita, nel settore dei giochi, i sequestri di strumentazioni informatiche per scommesse clandestine (+44% sul 2007) e dei tagliandi di lotterie falsi o illegali (+166% sul 2007).

Contraffazioni. Nel corso del 2008 la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 65 milioni di prodotti contraffatti, alterati o pericolosi, tra capi di abbigliamento, articoli di pelletteria, giocattoli e supporti audiovisivi. È quanto si legge nel rapporto annuale 2008 delle Fiamme Gialle, presentato stamane alla caserma Sante Laria. Nel corso dei servizi a tutela del "made in Italy" «è stata rilevata una recrudescenza dei fenomeni di sofisticazione e contraffazione di prodotti agroalimentari di fascia alta: olio di oliva a denominazione protetta, vino doc e formaggi».

Frodi ai contributi nazionali e comunitari. Sono pari a 960 milioni di euro le frodi ai contributi nazionali e comunitari scoperti dalla Guardia di Finanza nel corso del 2008. In particolare, le indagini in materia antifrode hanno portato alla scoperta di truffe ai contributi per l'agricoltura pari a 283 milioni di euro: quasi triplicate rispetto al 2007. A questo dato si aggiungono i 300 milioni di euro di finanziamenti dei fondi strutturali europei e 354 milioni di incentivi alle imprese a carico dei bilanci statali e regionali.

Attività anti-terrorismo. Sono attualmente in corso 15 filoni investigativi della Guardia di Finanza nel settore del contrasto al finanziamento del terrorismo. Risultano coinvolte complessivamente 121 persone. Dalle indagini in corso nei confronti di 13 società finanziarie e 2.150 sub-agenzie collegate che hanno complessivamente trasferito all'estero 2,5 miliardi di euro, sono stati segnalati all'autorità giudiziaria nel 2008 690 indagati, di 636 per abusiva attività finanziaria e 41 per il riciclaggio di 110 milioni di euro frutto di frode fiscale, contraffazione o traffico di stupefacenti.


Le truffe nell'ambito finanziario. La tutela della legalità, secondo il generale D'Arrigo, «è importante per uscire dalla crisi finanziaria e ristabilire le condizioni di liquidità del sistema. Le difficoltà di accesso al credito concesso dalle banche e dagli intermediari autorizzati - ha detto D'Arrigo - provocano maggiori rischi di esposizione delle imprese e delle famiglie in difficoltà ai prestiti ai tassi di usura da parte della criminalità». Aumentano poi i pericoli legati «alle frodi finanziarie, allo spaccio di banconote false e all'utilizzo di carte di credito clonate, ai traffici valutari con l'estero, alle manovre speculative in Borsa, al riciclaggio di capitali "sporchi" e alle scalate ostili di investitori italiani ed esteri nel capitale di società strategiche per l'economia e la sicurezza nazionale». Per questo motivo le Fiamme gialle hanno già provveduto, su direttiva del ministro dell'Economia a «rafforzare l'attività investigativa dei reparti a tutela del mercato dei capitali e del risparmio agendo sia d'iniziativa sia in collaborazione con la Consob e la Banca d'Italia».

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