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Il sommerso vale 250 miliardi

di Dino Pesole

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20 dicembre 2008

L'evasione fiscale è la vera piaga, l'anomalia del nostro Paese. Se si considera l'intera economia sommersa, si raggiunge la cifra astronomica di 220-250 miliardi. Lo Stato «potrebbe recuperare da questo imponibile sottratto a tassazione qualcosa come 80-90 miliardi. Con questa cifra, e anche molto meno, potremmo superare tranquillamente tutte le Finanziarie e guardare al futuro con maggiore ottimismo».

In occasione della tradizionale conferenza stampa di fine anno, il comandante generale della Guardia di Finanza, Cosimo D'Arrigo, ha insistito con particolare enfasi sui possibili ritorni in termini di gettito della lotta all'evasione fiscale: «Il Governo - ha spiegato - potrebbe adottare provvedimenti forti, molto più incisivi di quelli che è in condizione di adottare per venire incontro alle esigenze dei cittadini, della finanza e dei mercati». Il bilancio annuale dell'attività antievasione svolta dalle Fiamme Gialle offre, come di consueto, uno spaccato di grande interesse per comprendere entità e natura del fenomeno evasivo. Nei primi undici mesi dell'anno, sono state constatate basi imponibili sottratte a tassazione per 27,5 miliardi e Iva evasa per 4,3 miliardi. Importi superiori a quelli del 2007 che - si sottolinea nei dati - «già hanno rappresentato il massimo storico dell'ultimo decennio».

Sono 6.414 gli evasori totali scoperti dalla Guardia di Finanza, per redditi evasi pari a 8,8 miliardi, «con un aumento della resa media di ogni singolo intervento, rispetto a quella dello scorso anno, pari a circa il 30 per cento». In sensibile aumento è anche il rendimento del contrasto all'evasione ed elusione fiscale internazionale, settore in cui sono state constatate base imponibili evase per 5,1 miliardi, rispetto agli 1,9 miliardi dello scorso anno.
Un altro dato reso noto ieri riguarda le frodi fiscali «penalmente rilevanti», che hanno condotto alla denuncia di circa 7.400 persone. Si riscontra un incremento dell'Iva evasa attraverso l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti: 2,3 miliardi, con un aumento del 45% nel confronto con il 2007. I settori più interessati dall'attività delle Fiamme Gialle - ha spiegato il generale di Brigata, Giuseppe Vicanolo, capo del terzo reparto operazioni - sono l'edilizia con 2.230 evasori totali, il commercio all'ingrosso e al dettaglio (1.580 evasori), le attività manifatturiere (680) e il comparto immobiliare (640).

Il piano d'azione per il 2007 - ha reso noto D'Arrigo - sarò incentrato su due priorità: la lotta all'evasione ed elusione fiscale «e il concorso alla crescita economica del Paese attraverso la tutela della legalità». Verrà intensificata l'attività ispettiva nei confronti dei «fenomeni più gravi, sull'economia sommersa e le frodi». Piani straordinari di controllo da condurre con l'Agenzia delle Entrate e l'Agenzia delle Dogane, mentre per quel che riguarda la tutela del mercato dei capitali e del risparmio le Fiamme Gialle opereranno anche in collaborazione con la Consob e la Banca d'Italia.


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