La Svezia scende in campo per sostenere l'industria dell'auto. Stoccolma ha annunciato ieri che fornirà fino a 25 miliardi di corone (circa 2,5 miliardi di euro) al settore auto sotto forma di prestiti straordinari e garanzie su crediti; il Governo di centro-destra ha però precisato che – a differenza di quanto potrebbe accadere negli Stati Uniti – non intende acquistare partecipazioni nei due costruttori nazionali, Saab e Volvo. L'esecutivo fornirà 20 miliardi di corone in garanzie su prestiti destinati alla produzione di veicoli più ecologici, e altri 5 come «prestiti di salvataggio». Il piano è destinato all'industria automobilistica e non a quella dei veicoli industriali, che in Svezia è altrettanto importante.
Per quanto riguarda l'auto, la crisi svedese è legata a doppio filo con quella americana: Saab è infatti una filiale della General Motors, mentre Volvo Car è controllata dalla Ford (Volvo corporation è un produttore indipendente di veicoli industriali); le difficoltà di entrambe, che erano già in rosso nel 2007, si sono aggravate proprio con il crollo del mercato Usa, che per loro è il più grande. Le rispettive case madri le hanno messe in vendita, e il rischio di un tracollo dell'intero settore è quindi concreto; sia Ford che Gm avevano chiesto a Stoccolma un possibile sostegno.
Ieri il ministro delle Finanze Anders Borg ha detto che i fondi verranno erogati «con l'obiettivo di assicurare che ricerca, sviluppo e produzione rimangano in Svezia». «Avremo ovviamente una notevole influenza su come i soldi verranno spesi – ha detto il ministro – e faremo in modo che non finiscano alla casa madre americana». Ai prestiti citati sopra si aggiungeranno 3 miliardi di corone che una nuova azienda statale investirà in ricerca legata all'auto. Borg ha detto che il Governo chiederà alle aziende solo le garanzie a copertura dei prestiti, e ha assicurato che le misure rispetteranno le norme Ue sugli aiuti di Stato. Non è ancora chiaro cosa succederà nel caso in cui Gm o Ford riuscissero a vendere le rispettive filiali in tempi brevi.
Il piano ha ricevuto anche il plauso dei produttori di componenti come Autoliv (tra i maggiori in Europa). La produzione di auto in Svezia è stata nel 2007 di poco più di 580mila unità, secondo quanto riporta Automotive News. Volvo e Saab danno lavoro complessivamente a circa 20mila persone in Svezia, ma sono troppo piccole per resistere da sole alla concorrenza (tanto più nell'attuale congiuntura). Volvo è più solida, ma nei primi nove mesi del 2008 ha perso quasi 800 milioni di dollari per effetto del crollo del mercato americano (con un calo del 24% dei ricavi). L'azienda ha annunciato due mesi fa un drastico piano di ridimensionamento con 6mila tagli all'organico (il 25% della forza lavoro) di cui il grosso colpirà l'impianto di Goteborg.
Con 25mila dipendenti tra Volvo Car e Volvo camion (che a sua volta ha già annunciato 2mila esuberi), la seconda città svedese è quella che rischia di più dalla crisi: Trollhattan, sede dell'impianto Saab, è a soli 70 chilometri di distanza, e la Skf, leader mondiale nei cuscinetti a sfere, ha a sua volta annunciato una riduzione d'organico di 2.500 unità.