Contatti e aggiornamento professionale sono i due fiori all'occhiello di un buon consulente. Se il manager gestisce le risorse fisiche e finanziarie, spinge all'innovazione e sviluppa la cultura aziendale, una volta che diventa consulente, deve saper gestire una nuova professione. Da quanto chiedere per una consulenza a come fare una ricevuta, deve imparare a svolgere tutta una serie di attività che prima, in quanto dipendente di un'azienda, affidava all'amministrazione. «Molti non sanno come si scrive una lettera di incarico, non sanno gestire la previdenza, il 32% ha problemi di rappresentanza, il 16% vorrebbe un aiuto per creare un sistema di networking, il 7% ha bisogno di formazione», spiegano a Federmanager.
Ecco allora tutta una serie di corsi, master e seminari per acquisire le competenze necessarie. A offrirli sono le associazioni nazionali e regionali di manager e consulenti, e tutti gli uffici che si occupano di ricollocazione e formazione. Come i corsi di base dell'Apco (Associazione professionale italiana dei consulenti di direzione e organizzazione) che per due volte all'anno delineano il profilo del consulente in ogni suo aspetto. A partire dagli incontri con esperti fiscali e previdenziali che spiegano il passaggio amministrativo da manager a consulente. Davanti a un licenziamento le possibilità di un reinserimento lavorativo seguono canali precisi: lo Sportello alte professionalità, avviato da Italia Lavoro e gestito ora dalla Afol Milano, offre un servizio di consulenza per quadri e manager over 40. Come in un'agenzia di outplacement, il supporto consiste in colloqui per aiutare il professionista a reinserirsi nel circuito lavorativo grazie all'uso di una buona rete di contatti.
Al Cfmt (Centro formazione management del terziario) voluto dalla Confcommercio e Manageritalia, ogni anno sono circa 500 i dirigenti disoccupati o già consulenti che frequentano le iniziative formative, grazie alla possibilità di fruire entro i 12 mesi dalla scissione del contratto dei servizi offerti per allineare le proprie competenze al mercato. Per fare un check up sulle proprie capacità, il servizio Youmanager individua invece punti deboli e suggerisce come colmare le proprie deficienze. Il test è riconosciuto da Confcommercio, Manageritalia e Cfmt.
Se infine come sostiene Aldai, dei 70 mila occupati per l'Expo 2015, 1.700 saranno figure manageriali, importante è l'idea di individuare i profili che potrebbero servire: dai capi commessa al controllo gestione al project manager e preparare corsi ad hoc per completare le competenze consulenziali necessarie. Oltre al Sit, lo sportello imprese in trasformazione di Milano, è il Formaper che promuove corsi e seminari per sviluppare queste nuove competenze, tre gli appuntamenti didattici del 2009: Mettersi in proprio nel mondo delle relazioni pubbliche (19 marzo); Mettersi in proprio nei servizi alle imprese (3 aprile); Expo 2015, opportunità per mettersi in proprio (4 maggio).
Comune a tutti è infine la creazione di un database di aziende, società di consulenza e di ricerca, che mettono in contatto chi cerca e chi dà lavoro. Come la banca dati dell'Agenzia di Fondirigenti, promossa da Confindustria e Federmanager, per aiutare dirigenti disoccupati a creare un network redditizio. (A. Dem.)
