Una defezione pesante che – accoppiata al fatto che l'India ha inviato solo un funzionario – evidenzia quanto sia difficile il cammino verso il vertice di Copenaghen sul clima previsto entro fine anno
TOKYO - Una dichiarazione congiunta di 21 Paesi e organizzazioni internazionali invoca una maggiore cooperazione su scala globale per ridurre l'inquinamento provocato dal settore dei trasporti (responsabile del 23% delle emissioni totali di anidride carbonica). Ma alla "Ministerial Conference on Global Environment and Energy in Transportation" che si è chiusa venerdì 16 gennaio a Tokyo c'era un grande assente: la Cina. Una defezione pesante che – accoppiata al fatto che l'India ha inviato solo un modesto funzionario – evidenzia quanto sia ancora difficile il cammino verso Copenaghen, ossia verso il sospirato accordo globale per combattere i cambiamenti climatici previsto entro la fine di quest'anno.
Pechino si è tirata indietro proprio perché sostiene che debbano essere le nazioni più ricche a impegnarsi di più e molto più delle altre nella riduzione delle emissioni nocive. Così la dichiarazione finale della Conferenza - che ha coinvolto i Paesi del G-8, più i dieci dell'Asean e Australia, Corea del Sud e India, più vari enti internazionali - perde a priori molto del suo valore anche in termini di impegni generici. Quattro i punti principali. Il primo è l'affermazione di una "visione condivisa sul lungo termine" per cui andrà realizzato un sistema dei trasporti a basso tasso di inquinamento. Il secondo è il rafforzamento delle politiche interne ai singoli Stati in questo senso. Il terzo è la comune volontà di appoggiare l'International Civil Aviation Organization e l'International Maritime Organization, perché entro fine anno raggiungano un consenso su linee-guida per la riduzione delle emissioni. Il quarto riguarda la continuazione del dialogo e degli sforzi di cooperazione nel settore dei trasporti: a questo proposito il ministro italiano Altero Matteoli ha annunciato che sarà organizzata in Italia la prossima conferenza, entro la fine del 2009. Matteoli ha avuto anche un incontro bilaterale con il collega giapponese Kazuyoshi Kaneko, al quale ha chiesto di accelerare la prospettiva di un aumento dei collegamenti aerei tra Giappone e Italia.
Un po' più concreto è risultato l'impegno a favorire gli sforzi dei Paesi emergenti: il Giappone ha colto l'occasione del summit per lanciare una nuova iniziativa per aiutare i Pvs a formulare piani di azione nel settore dei trasporti pubblici e privati, impegnandosi a offrire tecnologie e a sviluppare piattaforme per la raccolta di dati. Il premier Taro Aso poi ha sottolineato che entro l'anno sarà formulato l'Asean-Japan Environmental Action Plan, che includerà misure organiche nel comparto dei trasporti. Il Commissario europeo Antonio Taiani ha sottolineato alla conferenza che l'Europa ha il piano più ambizioso di tutti per combattere i cambiamenti climatici, ma che "lo sviluppo di un sistema di trasporto sostenibile e compatibile con l'ambiente non deve compromettere la competitività delle nostre imprese, a maggior ragione in questa delicata situazione economica".