«Confindustria diffonde pessimismo con previsioni economiche più nere rispetto a quelle diffuse dagli istituti internazionali». Con queste parole il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, intervenendo ad un convegno della Fim-Cisl, attacca il Centro Studi di Confindustria. Colpevole, a sua detta di compiacersi nel «diffondere il pessimismo, rivedendo sistematicamente al ribasso di mezzo punto percentuale le stime effettuate dagli istituti internazionali.
«Finiamola con questi corvi che passano per strada» attacca il ministro secondo cui non bisogna cedere alla rassegnazione. Lo stesso Fondo (monetario internazionale ndr.) ha sottolineato che nel nostro Paese la crisi si è manifestata con caratteri meno accentuati rispetto ad altri Paesi industrializzati». Il problema di crescita c'è «ma non si è verificata l'implosione del mercato finanziario, nè il collasso del settore immobiliare» afferma il ministro. «Il governo sta facendo tutto il possibile, nel rispetto dei vincoli di bilancio, per salvaguardare la struttura produttiva del Paese e metterla nelle condizioni migliori per ripartire quando la ripresa tornerà sui mercati mondiali» ha concluso Scajola.