Che cos'hanno in comune Wikipedia, le ricerche dopo un disastro aereo, la soluzione di problemi industriali, la sceneggiatura di un film, il fai da te e Portobello? Sono tutte realtà interessate dal crowdsourcing, parola che deriva dall'unione di crowd "folla" e outsourcing, in gergo aziendale "affidare all'esterno parte delle proprie attività". Crowdsourcing indica la pratica sempre più diffusa di consultare la comunità virtuale per la ricerca di soluzioni, idee e contenuti. Oggi le imprese, o i singoli individui, hanno potenzialmente a disposizione le competenze di tutti, della folla, della gente, disseminate nella rete.
Innocentive.com pubblica i quesiti delle principali multinazionali, che offrono una ricompensa (dai 5 mila al milione di dollari) a chiunque fornisca la risposta: professori, ricercatori, esperti o semplici utenti, inventori improvvisati. Tra i 160 mila cervelloni registrati ci sono anche degli Italiani, come Giorgia Sgargetta, di professione chimica, vincitrice di due challenge, "sfide" come le chiama il sito.
Gli esempi di crowdsourcing sono moltissimi: dalla sceneggiatura collettiva di un film di Hollywood ai manuali on-line del fai da te fino a progetti di ricerca astronomica .
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