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Divorzi. Passare le competenze ai notai farebbe risparmiare un miliardo

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27 febbraio 2009

Lasciarsi senza andare in tribunale, ma rivolgendosi al notaio. Lo Stato trasferendo le competenze in materia di divorzi, separazioni e volontaria giurisdizione ai notai potrebbe risparmiare un miliardo di euro all'anno, da poter riutilizzare almeno in parte nella giustizia. La proposta viene da un'indagine Eurispes che esamina costi economici e sociali di divorzi, separazioni e volontaria giurisdizione, che negli ultimi dieci anni hanno pesato sulle tasche dei cittadini e dello Stato quasi 10 miliardi di euro. Secondo l'Eurispes «i notai potrebbero costituirsi come preistanza giudiziaria, per gestire il contenzioso che si sviluppa da separazioni e processi e dalle cause per volontaria giurisdizione. Il fatto che le separazioni con rito consensuale siano più del doppio di quelle con rito giudiziale induce a pensare che si tratta, nella maggioranza dei casi, di cause prive di elementi di elevata conflittualitá, che potrebbero essere discusse e risolte senza ricorrere al tribunale».

Oltre 400mila persone l'anno coinvolte. Le «rotture» familiari, separazioni o divorzi che siano, nel nostro Paese coinvolgono circa 400mila persone l'anno, tra coniugi e figli. In dieci anni dal 1996 al 2006 il numero delle separazioni è cresciuto del 39,7% e dei divorzi del 51,4 per cento. Nel 2006, sottolinea Eurispes, le separazioni in Italia sono state 80.407 e i divorzi 49.534, con una lieve flessione rispetto al 2005 per le separazioni (-2,3%) e un incremento del 5,3% per i divorzi. Il trend degli ultimi 10 anni fa registrare un'impennata delle separazioni in particolare dal 1999 al 2000 e una crescita costante fino al picco del 2004, anno dopo il quale inizia una leggera flessione. Il tasso di separazione totale per 1.000 matrimoni si è attestato su 272,1 nel 2005 (il picco, dopo una crescita costante, è stato raggiunto nel 2004: 272,7). Il tasso di divorzio è pari a 151,2. Nel 1996 si verificavano 175,4 separazioni e 96,9 divorzi ogni 1.000 matrimoni: le proporzioni in 10 anni sono cresciute in maniera esponenziale.

Primato di separazioni e divorzi al Nord-Ovest. Per quanto riguarda la distribuzione geografica sul territorio italiano il primato di separazioni e divorzi spetta al Nord-Ovest (rispettivamente 24.857 e 17.693). Al Centro si registrano 17.843 separazioni e 10.804 divorzi, al Nord-Est 15.744 e 10.447. I valori sono più contenuti, almeno per i divorzi, al Sud (14.523 e 6.722) e, in modo più significativo, nelle Isole (7.440 e 3.868). Nord e Centro si differenzino nettamente dal Mezzogiorno per una maggiore incidenza delle rotture coniugali: il tasso è di 41,9 al Nord, di 40,1 al Centro e del 21,3 nel Mezzogiorno, ovvero circa la metà. Lo studio stima le tariffe forensi praticate comprese in un range fra i 3mila e i 13mila euro, di cui l'84,2% per onorari e il resto per diritti di cognizione.

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