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Crisi, Obama firma piano da 787 mld di dollari: «E adesso cominciamo a lavorare»

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17 FEBBRAIO 2009
Afghanistan, Obama dà il via libera a un incremento di truppe

La firma al piano di stimolo economico dal 787 miliardi di dollari approvato dal Congresso è «l'inizio della fine» della crisi e pemetterà di «creare posti di lavoro» e «a dare le basi di una
nuova economia». Lo ha detto Barack Obama, a Denver, nel corso della cerimonia per la firma al piano di rilancio dell'economia, approvato la scorsa settimana, e che la Casa Bianca considera una pietra miliare per sollevare gli Usa dalla peggiore crisi degli ultimi 80 anni. «E adesso cominciamo a lavorare», ha detto il presidente che poi ha apposto la sua firma. «Non farò finta che questa legge segnerà la fine dei nostri problemi, ha detto Obama, ma stiamo facendo tutto quello che è in nostro potere fare», ha detto Obama, spiegando che «il piano rappresenta un passo nella giusta direzione e l'inizio di un processo» che porterà alla soluzione della crisi. Per il presidente il piano di rilancio dell'economia americana «è il più grande investimento sull'istruzione e sulla scuola che mai sia stato fatto nella storia americana». Obama ha poi sottolineato che «l'aspetto importante di questo piano non è solo il salvataggio di tre milioni e mezzo di posti di lavoro, ma anche che facciamo ciò che deve essere fatto in settori critici per la vita americana del futuro», primi fra tutti istruzione ed energia pulita.

A Washington non manca chi, come l'analista indipendente Stuart Rothenberg, sostiene che il programma voluto da Obama per dimensioni e per la rapidità con cui è stato varato è uno dei più significativi dall'epoca di Franklin Roosevelt che, insediatosi alla Casa Bianca nel 1933, mise in atto strategie decise e consistenti per fare uscire il paese dalla Grande Depressione.
«Ci sono stati piani complessi e massicci, ma quello voluto da Obama è senza precedenti», ha detto Rothenberg. Il pacchetto, approvato nella sua versione finale dalla Camera dei Deputati e dal Senato, contiene quasi 300 miliardi di dollari di tagli fiscali per i singoli individui e per le imprese, oltre 250 miliardi di dollari in aiuti diretti agli stati dell'Unione e ai cittadini, e quasi 200 miliardi di dollari di spese federali per modernizzare e migliorare le infrastrutture del Paese.
Secondo Obama, il piano dovrebbe contribuire a creare 3,5 milioni di posti di lavoro. Il piano di incentivi è una delle tre componenti della strategia del presidente per rilanciare l'economia americana. La sua amministrazione ha già presentato un programma di salvataggio per il settore finanziario, destinato a rivedere il Tarp, ovvero il pacchetto da 700 miliardi di dollari voluto dall'amministrazione Bush, e domani a Phoenix, in Arizona, presenterà un nuovo piano per bloccare la rapida erosione del valore delle case e porre un freno alle "forclosure", le notifiche per mancato rimborso dei mutui che portano alla perdita di diritto di riscatto dell'immobile e alla confisca della casa stessa.

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