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Tremonti: ipotesi Marcegaglia su Tfr «non è la risposta giusta»

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19 febbraio 2009


La proposta di Confindustria di mantenere in azienda per un anno il Tfr inoptato (che nelle imprese con oltre 50 dipendenti confluisce automaticamente in un fondo dell'Inps) piace ai sindacati, ma non al governo che, pur ammettendo di voler approfondire la questione, la giudica, con le parole del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, «relativamente discutibile».
«Devo studiarmela, ma non mi sembra la risposta giusta», ha affermato il ministro. «L'obiettivo è giusto - ha precisato - ma il mezzo è relativamente discutibile perchè il Tfr è dei lavoratori e levargli i soldi non mi sembra una cosa giusta». Più morbido è apparso invece il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, che, dopo l'attacco diretto sferrato ieri contro le previsioni «da corvo» di Viale dell'Astronomia, non si sbilancia troppo: «Ogni proposta innovativa in questa fase merita attenzione», ha sottolineato, per questo anche quella avanzata da Emma Marcegaglia è degna «di essere approfondita». Sulla vicenda di ieri il ministro ha aggiunto: «Mi rallegro che la presidente Marcegaglia sia tra gli ottimisti, e cioè tra quelli che vedono la ripresa entro fine 2009». «Non amo le polemiche e non amo provocarle - ha concluso - ieri ho solo manifestato una preoccupazione, che credo sia condivisa all'unanimità da tutti, e cioè che in economia una delle componenti è l'atteggiamento psicologico».

In realtà, però, la possibilità di un approfondimento sembra già essere tramontata, e non solo per le parole di Tremonti. In Parlamento il sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti, ha infatti espresso «parere negativo» all'ordine del giorno presentato da Stefano Saglia e Giuliano Cazzola (Pdl) che, nell'esame del Milleproroghe, avevano invitato il governo proprio a valutare «l'opportunità di sospendere per tutto il 2009 l'applicazione dell'obbligo di versamento del Tfr non optato all'Inps, allo scopo di favorire in via transitoria l'autofinanziamento delle imprese».

La bocciatura è arrivata nonostante la disponibilità mostrata dalle parti sociali. Dopo la posizione sostanzialmente possibilista già espressa dalla Cgil, anche Cisl, Uil e Ugl non si sono mostrate contrarie alla possibilità ventilata da Marcegaglia per far fronte alla crisi. Così come Confcommercio, secondo la quale «sostenere liquidità, autofinanziamento e accesso al credito da parte delle imprese è, in questa fase, certamente fondamentale. L'ipotesi di sospensione del versamento del Tfr inoptato al Fondo di Tesoreria va dunque esaminata» nel quadro, però, precisa l'associazione dei commercianti, di «un confronto più generale».

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