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Auto, la Ue bacchetta Parigi:
«Il piano aiuti è protezionista»

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10 febbraio 2009

La Commissione europea ha espresso «alcune preoccupazioni» quanto al rispetto del diritto comunitario da parte del piano previsto dal Governo francese a sostegno del settore dell'auto. Così il portavoce di Bruxelles, Jonathan Todd, che ai giornalisti ha detto che «l'obbligo dei beneficiari degli aiuti di investire soltanto in Francia o di acquistare componenti dai fornitori in Francia non è compatibile» con le norme europee. Todd ha aggiunto che il commissario Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes, ha già messo in guardia la settimana scorsa il segretario francese all'industria, Luc Chatel, da ogni tentazione protezionistica.

Todd ha aggiunto che la Commissione nutre in particolare preoccupazioni sulle indicazioni secondo cui i costruttori «sono obbligati a mantenere i loro impianti in Francia», che potrebbero risultare «illegali» e afferma che Bruxelles «non autorizzerà aiuti che tenderanno a minare il mercato unico», che è «fonte di ricchezza e occupazione in Europa». Secondo Todd, pertanto, «se sono previste misure che metteranno in questione il mercato, il rischio è che la recessione peggiori e diventi una depressione, come abbiamo visto negli anni Trenta». La Commissione intende scrivere alle autorità francesi «per richiedere tutti i dettagli sul piano di sostegno» all'auto, che verrà esaminato «con estrema attenzione. Speriamo che le nostre preoccupazioni siano mitigate una volta che riceveremo i dettagli richiesti».

Todd non ha invece precisato quando la Commissione prevede di annunciare se il piano francese sarà in linea con le norme Ue. Il presidente francese Nicholas Sarkozy ha annunciato aiuti supplementari per il settore dell'auto che prevedono in particolare crediti a tasso agevolato per 3 miliardi di euro ciascuno ai costruttori Psa Peugeot Citroen e Renault a condizione che mantengano i loro centri produttivi in Francia. Questa «conditio sine qua non» è molto criticata da alcuni Paesi come la Repubblica Ceca, a capo dell'Ue in questo semestre, e la Repubblica Slovacca, che accusano Parigi di protezionismo.

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