«Serve un fondo di garanzia da 5 miliardi per immettere nel sistema almeno 80 miliardi di liquidità. Questa volta non possiamo vincere da soli, stavolta è il sistema Paese che deve vincere». Lo afferma Giuseppe Morandini, presidente della Piccola industria di Confindustria, che ha concluso con il suo intervento la prima delle due giornate di lavoro palermitane del convegno "Oltre la crisi". Un invito, quello del presidente della Piccola industria, che è rivolto da un lato alle banche e dall'altro alla politica.
«Il nostro vero problema è la liquidità, abbiamo bisogno di ristrutturare il nostro debito, di rimodulare importi e scadenze, di razionalizzare la nostra gestione finanziaria – afferma Morandini – inviterei pertanto le banche a ritirare i Tremonti bond: prendeteli e girateli a noi che ne abbiamo bisogno e sappiamo cosa farne». Dati alla mano Morandini si dice ottimista per l'uscita dalla crisi del sistema Italia: «Negli ultimi dieci anni abbiamo saputo fare +58% di fatturato, +75% di export, +42% di valore aggiunto e +19% di posti di lavoro. Non si può pensare che chi ha fatto questi numeri si sia improvvisamente scordato di come si fa il proprio mestiere».
Un intervento che tiene conto anche del ruolo della politica perché «non si può continuare a sopportare una burocrazia che sa produrre solo no», prosegue Morandini. Altro tema affrontato è quello della giustizia (è previsto per domani l'intervento del ministro della Giustizia, Angelino Alfano), quindi il recupero dei crediti e le ingiunzioni di pagamento. «Possibile che chi non paga possa contare su almeno 1.210 giorni prima di arrivare alla sentenza ingiuntiva?» chiede il presidente della Piccola industria sottolineando che anche lo Stato ha ancora debiti con le imprese per circa 70 miliardi.
Morandini, che nel suo intervento ha ringraziato la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, per il lavoro fatto, conclude questa prima giornata di lavori con un invito a «dare fiducia alla piccola industria, agli imprenditori e a chi lavora nelle aziende».