Banche, multinazionali, editoria e gruppi energetici: sono questi i settori nei quali i giovani laureati italiani aspirano a lavorare. A dirlo è la "Recent Graduate Survey 2008", che come ogni anno è stata realizzata dall'istituto di ricerca IpoStat su commissione di Cesop Communication.

Sono state prese in esame 119 aziende tra le principali realtà imprenditoriali operanti in Italia nei settori industriale manifatturiero, finanziario, grande distribuzione, media e comunicazione, beni di largo consumo, consulenza e servizi alle imprese, chimico farmaceutico e IT.
Intesa SanPaolo ed Eni in testa alla classifica Per il secondo anno consecutivo, a guidare la classifica è Intesa Sanpaolo, mentre al secondo posto si attesta Eni. Si segnala poi Bayer che risale di ben sei posizioni la classifica e si aggiudica il terzo gradino del podio. Ottima performance per Fiat Group in risalita poderosa di nove posizioni fino al quarto posto e infine un ex aequo per il quinto posto che si dividono rispettivamente tre grandi brand come Ferrari, Apple e Microsoft.
Nel settore bancario, a Intesa Sanpaolo segue Bnl - Gruppo Bnp Paribas (al 7° posto), Unicredit (13), Banco Popolare (26), Deutsche Bank (27) e Banca Mediolanum (30). Molto appetibile anche il settore dell'editoria e dei media, con la Rai al 17° posto, seguita a pari merito dal Gruppo l'Espresso e da Rcs (20) e da Sky (21). Il Sole 24 Ore si piazza al 29esimo posto.

La ricerca ha anche delineato il profilo dei laureati del 2008: hanno ottenuto il titolo mediamente a 25 anni e con voti piuttosto alti: infatti, la metà di loro (il 49,9%) ha avuto voti superiori a 105. Sono i laureati della generazione Y, quelli nati dopo il 1980, e per loro Internet (37,8%) è la prima fonte di informazione per trovare lavoro e notizie sulle aziende. Interessante anche il dato sulle aspettative retributive che mediamente si attestano intorno ai 1.254 euro netti al mese: il salario d'ingresso atteso, in particolare, è maggiore al Sud che nelle altre zone d'Italia, per i maschi rispetto alle femmine e per le lauree tecniche rispetto a quelle economiche e umanistiche.