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Sisma in Abruzzo, come le
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6 aprile 2009
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Il terremoto che ha colpito l'Abruzzo avrà pesanti ripercussioni sull'economia della zona. In attesa di quantificare i danni, Confindustria ha annunciato la creazione di una task force per aiutare le imprese a riprendere la produzione. Diverse tra loro si sono attivate per dare informazioni alle famiglie dei propri dipendenti che si trovavano nella zona del sisma, che non sono riuscite a contattare i loro cari, anche a causa dell'intasamento delle linee telefoniche per tutta la giornata. C'è poi chi si è impegnato a prendere precauzioni per mettere in sicurezza gli impianti (il rischio sciacallaggio è una triste realtà in queste situazioni). Chi ha un proprio crisis manager, l'ha messo al lavoro. Chi invece non ce l'ha si è affidato a professionisti come Gianna Detoni, tra i maggiori esperti al mondo in questo campo. Ex di Jp Morgan Chase, attualmente è partner della società di consulenza Ray&Berndtson. Dottoressa Detoni, chi è il crisis manager? È una figura che, in casi di emergenza, si assicura che tutti i dipendenti stiano bene, che gli asset (materiali come gli impianti o immateriali come i database) siano messi in sicurezza e che la piena operatività aziendale venga ripristinata al più presto. Ogni azienda dovrebbe predisporre un piano per gestire la crisi. Il più dettagliato possibile. Ma quello che fa veramente la differenza è il massimo coordinamento possibile con le altre aziende del territorio. E con le autorità.
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