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«Bonus anti-esuberi? Bene, ma la crisi pesa»

di Nicoletta Picchio

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5 Aprile 2009

«Un'idea buona, per lo meno nelle intenzioni». Che però dovrà essere approfondita: «La sua applicabilità dipende dall'andamento della congiuntura nei vari settori e dalla tipologia di imprese». Alberto Bombassei, vicepresidente di Confindustria per i rapporti sindacali, è pronto a dialogare con il Governo sulla nuova idea che sta maturando tra Economia e Welfare: un meccanismo di premi fiscali e contributivi per permettere alle imprese di ritardare o evitare del tutto il ricorso alla cassa integrazione.

Intanto è soddisfatto della circolare annunciata dal ministro Maurizio Sacconi che prevede il calcolo della Cig ordinaria non su base settimanale ma giornaliera: «È una scelta molto positiva. Da tempo il mondo imprenditoriale chiedeva questa modifica: oggi basta usare la cassa un solo giorno perché venga conteggiata l'intera settimana, con la conseguenza di esaurire presto le 52 settimane disponibili. Con la riforma, le aziende riusciranno a coprire meglio le proprie esigenze».
Il Governo, però, si pone un obiettivo ancora più ambizioso: incentivi per evitare l'uso degli ammortizzatori sociali. Quanto può funzionare?
Rispondo con l'esempio dell'azienda che guido, la Brembo: in alcuni stabilimenti stiamo utilizzando la cassa integrazione. Di fronte a cali degli ordini del 30%, non c'è incentivo che tenga. Non si può produrre per tenere a magazzino: sarebbe un investimento di capitale inutile. Nell'organizzazione aziendale devo adeguarmi a ciò che accade a valle dello stabilimento. Diversa la situazione di chi ha un calo del 5-6%: allora l'incentivo può essere una spinta a tenere duro e ad evitare la cassa. Con la premessa che nessun imprenditore ricorre a cuor leggero alla cassa integrazione nei confronti dei dipendenti dell'azienda.

Dipenderà anche dall'entità dell'incentivo...
Sì. Comunque penso che l'obiettivo di Tremonti non sia solo la pace sociale ma anche quello di risparmiare risorse pubbliche, riducendo il ricorso alla cassa, specie nelle forme in deroga, che sono totalmente a carico del bilancio pubblico.
In questi giorni si sente dire che la crisi sta rallentando: ne ha la percezione anche lei?
Qualche segnale nel mese di marzo si è avvertito: non proprio una inversione di tendenza, ma per lo meno non si continua a peggiorare. Nell'auto, poi, gli incentivi hanno dato risultati positivi in tutti i Paesi.

Brembo pensa di ridurre la cassa?
No: gli effetti si stanno sentendo soprattutto nel segmento basso, che non è il nostro riferimento. Comunque mi auguro che possa riprendere la fiducia: non c'è stato in questi mesi dell'anno un calo dei posti di lavoro da giustificare l'andamento della domanda. Ha pesato il clima di incertezza.

L'azione del Governo è positiva?
Sì, il pressing sulle banche sta dando i suoi frutti e va nella direzione giusta anche l'impegno sugli ammortizzatori sociali.

5 Aprile 2009
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