Delocalizzazione e quote latte. Sono queste le parole chiave del compromesso raggiunto nella maggioranza per chiudere la partita giocata dalla Lega sul decreto incentivi. Il maxi-emendamento su cui il Governo ha annunciato la "fiducia" questa mattina in Aula alla Camera comprende una versione light dell'originario Dl sulle quote latte, caro al Carroccio. Ma, al tempo stesso, il nuovo testo dell'Esecutivo ridimensiona notevolmente l'esclusione dagli "incentivi-rottamazione" delle imprese che delocalizzano gli impianti produttivi introdotta da un emendamento della Lega, approvato nei giorni scorsi in commissione: lo stop varrà solo per le aziende che delocalizzano fuori dai confini della Ue.
Alla fine, insomma, la maggioranza è riuscita, seppure a fatica, a trovare la cosiddetta "quadra". Sulla quale però aleggiano due fantasmi. Il primo è quello dell'allentamento dei vincoli del Patto di stabilità interno per dare maggiore ossigeno ai Comuni. Nonostante il pressing dei giorni scorsi, il Carroccio non è riuscito a ottenere nuove concessioni dal ministero dell'Economia. Ma è probabile che torni presto alla carica. Il secondo fantasma è quello dell'atteggiamento che terrà il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in occasione della prossima fiducia che verrà posta dal Governo su un decreto. Oggi Fini, malgrado le proteste dell'opposizione, ha detto sì all'accorpamento di una parte delle misure del Dl "quote latte" nel maxi-emendamento al "testo-rottamazione". Ma facendo chiaramente capire che la questione decreti resta assolutamente aperta. Una questione posta più volte dal presidente della Camera, che oggi ha anche bloccato alcune norme inserite dal Governo nel maxi-emendamento facendo leva sullo strumento dell'ammissibilità. Non sono pertanto da escludere nuove "fiammate" nella maggioranza nei prossimi giorni.
La partita sul decreto incentivi-sembra invece ormai chiusa, anche perché, visto che il Dl scade il 12 aprile, la fiducia appare scontata anche nel passaggio del testo al Senato dopo il via libera della Camera. Un testo che arriverà a Palazzo Madama con diverse novità dell'ultima ora. A cominciare dal mini-rimborso agli obbligazionisti Alitalia, dalle agevolazioni burocratiche per le imprese che decidono di mettersi in rete (con conseguente equiparazione di fatto ai distretti industriali), dalla semplificazione delle procedure per la conversione delle centrali elettriche in nuovi impianti a carbone. E dallo stop alla moratoria ai rincari dei canoni di concessione delle spiagge.