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Missione russa per le imprese

di Nicoletta Picchio

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5 aprile 2009

I numeri sono imponenti: oltre 500 aziende, 900 imprenditori, 12 banche, 39 associazioni industriali ed enti. Danno la misura dello sforzo che Governo, Confindustria, Ice ed Abi hanno messo in campo per organizzare dal 5 al 9 aprile la più grande missione di sistema mai realizzata. La destinazione è la Russia: prima Mosca e poi altre tappe in contemporanea: San Pietroburgo, Krasnodar, Novosikirsk, Ekaterinburg.

È la prova della voglia di reagire alla crisi, anche se i dati del Pil della Russia dimostrano che la recessione anche lì si è fatta sentire. «I 5mila incontri di business organizzati in tutte le tappe della missione saranno l'occasione per creare alleanze e sfruttare le potenzialità del mercato russo», osserva la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che guiderà la delegazione imprenditoriale.

Il sostegno del Governo è massimo: ci sarà il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, insieme al ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, ed il suo sottosegretario, Adolfo Urso, «a dimostrazione di quanto il Governo italiano consideri la Russia un partner commerciale e strategico» e di come «queste missioni siano un volano fondamentale per il rilancio economico del Paese». Un'affermazione che hanno condiviso tutti i protagonisti, in una nota diffusa ieri pomeriggio per presentare l'evento.

Già sono stati annunciati una serie di accordi: l'Unione industriali di Roma firmerà un'intesa con la Moscow International Business Association per sostenere l'interscambio commerciale e gli investimenti; la Sace e la omologa russa Veb hanno pronte le carte per un accordo che aumenterà il sostegno finanziario per le transazioni tra aziende italiane e russe, mentre l'Ice, con il suo presidente Umberto Vattani, firmerà un protocollo di cooperazione con la World Trade Center della Federazione russa.

Tra gli eventi, la consegna del premio Leonardo International all'imprenditore russo Mikhail Kusnirovich, azionista dei grandi magazzini Gum e numero uno della società Bosco dei ciliegi, che ha la rappresentanza di oltre dieci marchi italiani del lusso.

Molte grandi imprese italiane hanno già importanti partite aperte con la Russia: Finmeccanica ha un programma la cooperazione con le ferrovie russe e lavora alla realizzazione del jet Sukhoi; la Fiat ha un accordo con la Sollers per realizzare due modelli nuovi di auto; la visita di una centrale Enel è prevista nella tappa ad Ekaterinburg, mentre nei giorni scorsi l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, è volato a Mosca per incontrare i capi di Gazprom. Ma l'elenco è ancora lungo: fanno parte della missione Pirelli, Maire Tecnimont, il gruppo Todini Costruzioni, Indesit, Ariston Thermo Group (ex Merloni Termosanitari) e moltissime piccole aziende, che rispetto alle grandi hanno più bisogno di essere accompagnate all'estero.

Fondamentale l'impegno delle banche, in una fase dove si attendono anche mesi per avere lettere di credito: in Russia, ha detto il presidente Abi, Corrado Faissola, ci sarà il 75% del sistema del credito italiano, mentre nei giorni scorsi il Governo russo ha assicurato che ci saranno interventi per consolidare la banche russe pari a 100 miliardi di euro.

5 aprile 2009
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