«In mancanza di significativi mutamenti nelle condizioni internazionali di riferimento, il rallentamento dell'inflazione dovrebbe riprendere nei prossimi mesi, anche grazie a un confronto statistico particolarmente favorevole: «il tasso di crescita tendenziale si potrebbe portare più vicino all'1% e scendere in estate al di sotto di tale valore prima di riacquistare dall'autunno un profilo crescente». È questa l'analisi dell'Isae (l'Istituto di Studi e Analisi economica) alla luce delle stime diffuse oggi dall'Istat.
«La significativa discesa dell'inflazione al consumo - spiega l'istituto - può contare del resto sulla estrema moderazione dei prezzi nelle fasi a monte della distribuzione finale. In base al nuovo indice, la variazione tendenziale dei prezzi alla produzione si è portata dalla fine dello scorso anno su valori negativi.
Questa evoluzione è stata determinata in via principale dalla caduta delle quotazioni del petrolio e di altri input intermedi, ma la debolezza del ciclo economico si è riflessa anche sui prezzi dei manufatti». In particolare, osserva l'Isae, «nella media dei primi due mesi dell'anno la crescita su base annua dei prezzi dei beni di consumo è risultata inferiore all'1% e in prospettiva potrebbero verificarsi ulteriori significativi rallentamenti.
Lo scenario prospettato dagli imprenditori in occasione delle indagini congiunturali Isae segnala, infatti, la possibilità di una più forte moderazione nei prossimi mesi. Nel comparto dei beni finali destinati al consumo, gli imprenditori che hanno intenzione di ridurre i loro listini nei prossimi tre-quattro mesi risultano (nei dati destagionalizzati) più numerosi di quanti ne prevedono aumenti. Contemporaneamente, i consumatori intervistati dall'Isae - continua l'istituto - sembrano sostanzialmente confermare le attese di una dinamica dell'inflazione su ritmi estremamente contenuti nel corso dei prossimi mesi, con il 47% degli intervistati che si attende una totale stabilità dei prezzi».