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Berlusconi: «Le rivoluzioni sono più facili delle riforme»

di Nicoletta Cottone

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21 maggio 2009

Le rivoluzioni sono più facili delle riforme. «Emma ci ha invitato ad utilizzare la maggioranza per fare le riforme. Io, che mi sono sempre sentito un rivoluzionario, ritengo che le rivoluzioni sono più facili delle riforme». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parlando alla platea di Confindustria spiega le difficoltà del Governo a fare le riforme utili a modernizzare il paese.

La burocrazia si oppone a tutto. «Noi incontriamo - sostiene Berlusconi - difficoltà infinite con la burocrazia che si oppone a tutto». Nel suo discorso il premier ha evidenziato il turismo e la sanità come due settori trainanti per l'economia e sulle quali il Governo vuole puntare «perché per noi l'11% del Pil dal turismo è insufficiente visto le ricchezze che abbiamo nel nostro paese e per quanto riguarda la sanità l'Onu ha stimato che nei prossimi anni la spesa per la sanità aumenterà del 50 per cento».

Troppi deputati, ne basterebbero 100. «Il presidente del Consiglio non ha nessuno potere, perchè la Costituzione è stata scritta dopo il ventennio fascista e tutto il potere è stato dato al Parlamento che è pletorico: sono 630 deputati, ne basterebbero 100 come il Congresso americano». Ma per una riforma di questo tipo, ha aggiunto, «servirebbe un disegno di legge di iniziativa popolare perchè non si può chiedere ai capponi o ai tacchini di anticipare il Natale».

Il piano casa contribuirà a mettere in circolo molte risorse. «Abbiamo dei dati per cui il 30% delle famiglie che vivono in case mono o bi-familiari hanno espresso l'intenzione di ampliare la loro abitazione», ha detto il presidente del Consiglio. Il premier ha ribadito che il piano casa «contribuirà a mettere i circolo molte risorse». Partirá dal 2010 il grande piano per la vendita agevolata di appartamenti alle giovani coppie. «Siamo consapevoli della difficoltá dei giovani di trovare una casa visto il costo delle locazioni. È per questo che dal 2010 partirá un grande piano con cui individuare, in ciascun capoluogo di provincia nuovi quartieri e offrire ai giovani appartamenti le cui rate del mutuo saranno pari o inferiori alla media degli affitti di ciascun capoluogo».

Caso Mills, criticare i giudici è un diritto dei cittadini. Tornando sul caso Mills, a chiusura dell'intervento Berlusconi in un duro sfogo ha detto che «la giustizia penale è una patologia nel nostro sistema. I giornali oggi dicono che non è possibile criticare i giudici, ma criticare i giudici è un diritto di ogni cittadino». Poi ha detto che è stata «una sentenza scandalosa che è esattamente il contrario della verità» scritta da «giudici estremisti di sinistra». La sentenza del caso Mills, ha detto il premier, «é una cosa scandalosa perché dice esattamente il contrario della verità. La realtà é esattamente il contrario di quello che questi giudici hanno scritto perché si tratta di giudici che sono degli estremisti di sinistra. E queste sono cose che non si possono non dire».

Impegno per la riforma della giustizia penale. «C'è tutto il mio impegno ad andare avanti con la riforma della giustizia penale. Non ci fermeremo, fino a quando avremo diviso l'ordine del magistrati dall'ordine degli accusatori». Il Cavaliere non ha dubbi «gli accusatori, quando andranno a parlare con il magistrato giudicante, dovranno farlo esattamente come lo fa l'avvocato della difesa, cioè telefonando, fissando un appuntamento, bussando a una porta, entrando con il cappello in mano e dandogli del lei. Fino a quando non ci sará questa situazione in Italia, nessun cittadino italiano sará sicuro di poter avere un giusto processo se accusato di un reato da parte di un pubblico ministero».

Le banche facciano il proprio mestiere. «Le banche continuino a fare le banche, a fare il loro mestiere, e a sostenere chi rischia, chi intraprende, chi consuma». Berlusconi ha rinnovato l'appello agli istituti di credito rivendicando il fatto che il governo italiano sia stato «il primo a dare il via al salvataggio delle banche. Un fatto che non era pacifico».

Solo i coraggiosi vincono. Parlando della crisi il premier ha detto che «la situazione è difficile, ma nei momenti difficili i veri imprenditori aumentano le loro quote di mercato. Solo chi ha coraggio vince, mentre chi ha paura perde».

Ho fatto bene a cercare di diffondere fiducia. «Ho fatto bene, abbiamo fatto bene a cercare di diffondere fiducia in questo periodo di grave crisi». Il premier ha detto poi che «nessuno può non immaginare che sia una crisi pesante, ma è certamente importante la componente psicologica».

21 maggio 2009
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