L'indagine dei dorsi regionali del Sole 24 Ore. Tra gli altri temi: Lombardia, Confiducia torna in pista; Sud: nodo polveri sottili per il termovalorizzatore di Acerra
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NORD-OVEST
Crollano in tutto il Nord-Ovest i giorni di assenza per malattia dei dipendenti pubblici. I dati relativi al primo quadrimestre 2009 forniti dal ministero della Pubblica amministrazione fanno registrare forti cali in tutti gli enti monitorati. Tra le Regioni, spicca la Liguria (- 64%): tra i 20 enti nazionali è seconda solo al Molise. L'ente piemontese fa invece segnare un calo del 47% e la Valle d'Aosta un -37. Nell'area spiccano poi i risultati delle amministrazioni torinesi: la Provincia è prima in Italia con una diminuzione di oltre il 65%, mentre il Comune si piazza al secondo posto con un calo del 51,5 per cento. I dipendenti del Comune di Genova hanno usufruito del 41,6% di giorni di malattia in meno, quelli di Aosta del 29. Pochi gli enti in controtendenza, come ad esempio l'Istituto nazionale di ricerca metrologica, dove le assenze sono aumentate del 251% in aprile.
«Il provvedimento ha raggiunto l'obiettivo fissato – dice Paolo Peveraro, vice presidente del Piemonte con delega al personale – ma non siamo in grado di stabilire quanto sia salita la produttività. Sono aumentati però i costi e la burocrazia». Per Giovanni Battista Pittaluga, assessore ligure alle Risorse umane, il decreto è un primo passaggio a cui bisognerebbe far seguire «investimenti sulla meritocrazia».
ROMA
Se a settembre la riduzione a livello nazionale delle assenze per malattia nella Pubblica amministrazione era del 44,6%, ad aprile 2009 lo scarto è diminuito e il 33,4% registrato finisce per essere il dato peggiore del periodo. Il centro Italia, Lazio compreso, si ferma leggermente sopra, con il 33,9 per cento. A quasi un anno dalla riforma delle norme sulle assenze nel pubblico impiego voluta dal ministero della Funzione pubblica, i dati restano positivi. In Italia e nella regione. Ma non c'è più la caduta verticale dell'autunno 2008.
Di converso, le amministrazioni che partecipano al monitoraggio sono aumentate, ma restano ancora poche. Pur considerando che dal sondaggio sono stati esclusi i comuni con meno di 50 dipendenti, alle verifiche di aprile hanno partecipato 38 comuni su 378, cioè il 10,05 per cento. Un dato appena un po' più alto di quello registrato tra settembre 2008 e febbraio 2009 dalla relazione al Parlamento. Dove avevano risposto all'appello 33 enti locali. In tutto il Lazio, incluse le amministrazioni centrali, ma escluso il comparto sicurezza e scuola, hanno inviato i dati 98 uffici, il 2% del totale.