Correttivi sostanzialmente proporzionati alla contrazione dei compensi per i professionisti, con vantaggi per le professioni sanitarie (dentisti e oculisti in prima linea) e per il comparto legale e notarile. Impatto della territorialità piuttosto ridotto, invece, considerando, ad esempio, l'ubicazione di un bar di ridotte dimensioni in varie città d'Italia. Sono queste le ulteriori impressioni che è possibile trarre dal funzionamento del nuovo software Gerico 2009, reso disponibile due giorni fa dall'agenzia delle Entrate (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri.
Le professioni
Nessuna particolare aspettativa si nutriva, sul funzionamento dei correttivi, nel comparto delle professioni. Infatti, già dalla lettura dei verbali della Commissione degli esperti dello scorso 2 aprile, sembrava delinearsi l'idea che la crisi vera e propria potesse far sentire i propri effetti con un certo ritardo negli studi.
Le prime avvisaglie si sono presentate sotto le spoglie di ritardi dei pagamenti, mentre solo con il passare dei mesi ( quindi presumibilmente solo da quest'anno) si potrà arrivare a una contrazione vera e propria delle attività, sotto forma di perdita della clientela, ribasso delle tariffe per contrastare la concorrenza, incremento dell'impatto percentuale dei costi di struttura e così via.
Le stesse previsioni numeriche, relative al confronto tra dati delle dichiarazioni Iva del 2007 rispetto alle comunicazioni dati Iva del 2008, indicavano (a livello complessivo) una flessione solo nel comparto delle attività legali e notarili (principalmente dovuto alla crisi del settore immobiliare con conseguente contrazione dei rogiti), a fronte, invece, di una crescita nel comparto delle attività di consulenza, di quelle tecniche e sanitarie.
Insomma, uno scenario che sembrava non evidenziare la necessità di interventi drastici e immediati. In più, intento della revisione apportata al software è sempre stato quello di evitare riduzioni generalizzate e indistinte, in modo che si potessero evidenziare benefici in casistiche non toccate dalla crisi.
Nella prima tabella a lato, sono riassunti i dati essenziali di alcune situazioni che presuppongono una contrazione del compenso 2008 di circa il 15% rispetto a quello del precedente esercizio, fermi restando i cosiddetti costi di struttura. Così operando si cerca di cogliere l'effetto della revisione sganciandola dalla dimensione dell'attività, ma rapportandola principalmente alla riduzione degli incassi. A fronte di un sostanziale allineamento tra dimensione del compenso e misura del correttivo individuale, spiccano le situazioni del comparto sanitario, dove invece l'intervento appare certamente più drastico ed evidente, forse per la presenza di più elevati ammontari di beni strumentali (si pensi al caso del dentista) rispetto alle altre situazioni.
La riflessione che emerge è attinente alla significatività dello strumento ricostruttivo in un ambito che utilizza il criterio di cassa, sostanzialmente "volatile" sul versante dei compensi e molto più statico nel sostenimento delle spese. Dalla Sose sono sempre arrivati messaggi rassicuranti sul buon funzionamento dei calcoli statistici, anche se la particolare situazione di crisi può certamente rappresentare un elemento di "rottura" di quell'ipotizzato equilibrio in cui gli incassi delle precedenti annualità possono teoricamente compensare i mancati introiti delle prestazioni dell'anno corrente.
L'impatto della territorialità
Gli studi di settore, specialmente dopo gli interventi del 2008, sono sempre stati definiti come strumenti sensibili alla collocazione territoriale dell'attività svolta. Gli stessi correttivi, peraltro, dovrebbero impattare in modo differenziato per area territoriale. Per testare queste affermazioni, abbiamo ipotizzato l'esistenza di un bar di ridotte dimensioni (attività diurna, quindi tendenzialmente adattabile alle più svariate collocazioni), per il quale, a parità di costi di struttura, è stata variata esclusivamente l'ubicazione nelle diverse città riportate nella seconda tabella.
Come è possibile evincere dai dati, oltre all'analisi di congruità, anche i correttivi si discostano in misura poco significativa in contesti del tutto differenziati, come possono essere i più noti capoluoghi di regione, rispetto ad alcuni centri di provincia. Il peso del correttivo varia dai 1.825 euro di Roma, ai 1.791 euro di Bari, con scarti davvero limitati sulla determinazione del ricavo puntuale corretto. Dalla capolista al fanalino di coda ( ovviamente solo per ciò che attiene questa classifica di Gerico) la variazione massima è contenuta al 2 per cento. L'obiezione che potrebbe essere avanzata attiene alla possibile mutazione di alcune variabili contabili nelle differenti situazioni prospettate. Tuttavia, si ritiene che un dato di sintesi, come quello esposto in pagina, possa comunque rappresentare un aspetto di possibile miglioramento dell'analisi di Gerico, che sembra sfavorire le attività collocate in zone decentrate.