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Berlusconi: «Contro di me un progetto eversivo»

dall'inviato Piero Fornara

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13 giugno 2009
Emma Marcegaglia, Silvio Berlusconi e Federica Guidi


SANTA MARGHERITA LIGURE – Silvio Berlusconi è giunto al convegno dei Giovani Imprenditori in ritardo sul programma previsto, accolto all'ingresso da molti applausi e, in distanza, da qualche fischio. Il ministro Maurizio Sacconi lo ha preceduto sul palco con un lungo intervento, rallentato volutamente dopo che gli era stato recapitato un bigliettino sul palco per invitarlo a prendere un po' più di tempo (cosa che ha provocato qualche risata in platea) nell'attesa del presidente del Consiglio.

«Il ministro Sacconi fa parte della straordinaria squadra di governo che ho avuto la fortuna di avere – ha esordito Berlusconi – Mi sembra di essere tornato indietro e di avere un consiglio di amministrazione validissimo, stiamo lavorando sull'Italia come fosse l'Azienda Italia». Il presidente del Consiglio ha scherzato con le due donne leader degli indistriali quando ha posato per le foto di rito tra Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, e Federica Guidi, presidente dei Giovani Imprenditori. Rivolto ai fotografi e ai giornalisti che lo aspettavano, Berlusconi ha detto: «Prendete atto che sono l'unico uomo e che queste due donne non sono minorenni».

Venerdì, in apertura del convegno, esponendo le sue "tesi", la presidente dei Giovani Imprenditori Federica Guidi aveva chiesto al governo sgravi fiscali per rilanciare lo sviluppo, presentando anche otto proposte concrete. Dal palco Berlusconi ha detto che intende «dare una risposta concreta alle vostre richieste entro 15 giorni» invitando a Palazzo Chigi i rappresentati delle imprese e delle parti sociali.

Nella campagna elettorale dietro le calunnie c'era un progetto eversivo: volevano sostituirmi con uno non eletto dal popolo. Sulle minorenni, i voli di Stato e il caso Mills, prosegue il premier, «è stata fatta una campagna di scandalo che è stata molto dannosa per il nostro Paese all'estero, un comprtamento colpevole».Invece le elezioni «hanno confermato che la maggioranza di governo c'è: possiamo continuare a governare con tranquillità per i prossimi quattro anni» ha detto, invitando anche la platea a «non credere a tutto quello che viene scritto se c'è un momento per prendere con le molle quel che dicono i giornali è proprio questo». Berlusconi ha ribadito che «la stampa italiana dipinge un' Italia che non è quella vera». Negli elettori c'è però «un calo di attenzione nei confronti dell'Europa, che non aiuta i cittadini e le sue istituzioni pongono lacci e lacciuoli a chi ha imprese».

Pochi minuti dopo la conclusione dell'intervento dal palco del presidente del Consiglio, è entrato in sala stampa un addetto del suo staff per precisare con i giornalisti che «l'invito fatto da Berlusconi a non dare pubblicità ai media disfattisti non era da intendersi rivolto agli imprenditori, ma soprattutto al leader del Pd Dario Franceschini».

Parlando del terremoto in Abruzzo il presidente del Consiglio ha detto che «entro fine novembre completeremo la consegna delle case agli sfollati: sarebbe un miracolo, ma siamo sicuri che riusciremo a farlo, è una sfida che abbiamo voluto lanciare». La consegna delle case inizierà «a partire dal 15 settembre». Sui lavori pubblici «tutto procede – ha spiegato Berlusconi – dal primo settembre a fine novembre inaugurerò 19 nuovi cantieri per i quali abbiamo fatto uno stanziamento di 17 miliardi»

A proposito della Libia, il presidente del Consiglio ha chiarito: «Dovevamo chiudere una ferita aperta, io mi sono applicato a questo e ho riconquistato la fiducia di Gheddafi. Quando si deve giudicare un uomo si mettono i difetti e i pregi sul piatto della bilancia e si tirano le somme». Gheddafi è stato definito «un uomo intelligentissimo, che anche per questo ha governato in Libia per oltre quarant'anni», anche se «ha i suoi risvolti di originalità». Berlusconi ha detto anche che «a scuola in Italia non si sono mai studiati i crimini del colonialismo». Ora i rapporti sono stati riannodati e «la conclusione è stato un accordo firmato con Tripoli. C'è un pagamento, niente rispetto a quel che abbiamo fatto. Ora i rapporti tra Libia e Italia sono di vicinanza, abbiamo avuto un allungamento di trent'anni del contratto con Eni» e porte aperte agli imprenditori italiani.

Dopo la chiusura del convegno di Santa Margherita Ligure il presidente del Consiglio rientrerà nella sua casa di Paraggi fino a domenica pomeriggio, quando dall' aeroporto di Genova si recherà negli Stati Uniti per l'incontro con il presidente americano Barack Obama. Berlusconi si è detto favorevole a inviare più truppe italiane in Afghanistan, ma la questione dei rinforzi dovrebbe restare fuori dall'agenda ufficiale dei colloqui alla Casa Bianca.

13 giugno 2009
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